Il Monza passa di misura, il pari sarebbe stato più giusto. Poca qualità nella gestione della palla, solita fatica nel finalizzare. Adesso la sosta e a Pasquetta il Verona alla Domus
Mario Frongia
La apre Maldini con un capolavoro - che firma anche il primo tiro del match, il secondo è di Nandez - ma il Cagliari si trova sotto, e finirà per perderla, senza meritarlo. A Monza si interrompe la serie positiva di quattro match con 8 punti. Il figlio d’arte la sblocca con una magia su punizione, palla persa da Deiola e fallo di Nandez. La lotta per stare in A continua a non fare sconti. C'è da soffrire. E Claudio Ranieri lo sa. E non a caso il suo tormentone "ci salveremo all'ultimo secondo dell'ultima partita" è sempre attuale. Formazioni molto concentrate, attente a non dare campo e ripartenze. Con il Monza ficcante sulle fasce e alla ricerca della manovra rasoterra. Ma dura poco. Il Cagliari ha i reparti corti e in equilibrio, le marcature preventive funzionano, la schermata su Pessina, giocoliere dei padroni di casa limita i danni. Nandez è in palla, Makoumbou meno, Shomurodov e Lapadula tengono in apprensione Izzo e Pablo Mari. Dopo un avvio marcato Monza è la formazione di Claudio Ranieri a tenere il pallino. Ci provano Lapadula e Dossena, di testa a lato. Si soffre a sinistra con Colpani e Birindelli che prendono d’infilata Augello. A destra cresce Dani Mota. Lo striscione dedicato a Gigi Riva, con oltre tremila tifosi rossoblù, al Brianteo, porta bene e ricorda meglio il bomber dei bomber. Senza Mina e Gaetano, gli acquisti di riparazione. Al loro posto Wieteska, più limiti che opportunità sinora. Con Lapadula, alla ricerca del bis, e Shomurodov resuscitato dalla doppietta alla Salernitana. Con Oristanio in panca e Jankto, abbastanza opaco nei primi 45’, alle spalle del tandem offensivo. Claudio Ranieri leva il velo. Un 4-4-2, che diventa un 4-2-3-1, di sostanza quello schierato all’UPower di Monza. Palladino chiede ai suoi di tenere alta la linea. Con Bondo che cresce e Djuric che fa i compiti a metà, stretto da Dossena. Ranieri chiede a Nandez di puntare l’ex Carboni. Ma prima del riposo è Dani Mota, su pennellata di Pessina, a graziare di testa Scuffet. L’1-0 è il cinquantesimo gol subito dal Cagliari, quarta peggior difesa del campionato.
Meno paura ma poca qualità. Sir Claudio non è soddisfatto e anticipa i cambi. Serve tecnica e geometria. Ecco Prati e Oristanio, in doccia Makoumbou e Jankto. Cambi puntuali per quello che sembra un 4-3-3 flessibile di un gruppo più consapevole dei propri mezzi e meno impaurito. Il Monza parte veloce, toppano la giocata Djuric, Dani Mota e Colpani. Il Cagliari pare meno reattivo e lucido. Nei primi dieci minuti Deiola è spesso in ritardo su Bondo, Wieteska e Dossena è impreciso. La reazione al dominio di casa è un cross teso di Augello, deviato in corner. Palladino si protegge e inserisce Gagliardini e Zerbin per Maldini e Dani Mota. Ci prova Deiola, angolo. Ripartenza dei brianzoli con Birindelli che entra in area e crossa, brivido. Pessina di testa, Scuffet blocca. La partita esce dall’anonimato e si anima. Segna Lapadula girata in rete ma il peruviano è in offside. Sale Birindelli ma è Pessina il vero metronomo della squadra lombarda: un profilo che il Cagliari non ha e non riesce a trovare da anni. Il miracolo lo firma sir Claudio, non fosse altro per il mix personalità-orgoglio-determinazione mostrato dai suoi. L’accelerata rossoblù procura due angoli. Ma Di Gregorio non soffre. I rossoblù ci credono, la volontà c’è ma manca la qualità nella rifinitura e nelle conclusioni. Entra uno degli obiettivi di mercato sfumati, Colombo per Djuric: il neo entrato cicca una ghiotta occasione di fronte a Scuffet. Azzi subentra ad Augello, Mutandwa (debutto in A per il 2003 originario dello Zambia, cinque reti e un assist nella Primavera) a Shomurodov, poca roba dall’uzbeko. A 8’ dalla fine entra Viola per Deiola. Destro di Prati, a lato. L’arbitro Marcenaro dà cinque minuti di recupero. Colombo impegna Scuffet. I 3 punti li prende il Monza, al Cagliari il rammarico di averci provati solo a tratti. Si chiude con il 62 per cento di possesso per il Monza, con 443 passaggi contro 267. L’ha decisa un capolavoro di Daniel Maldini. Ma è meglio pensare al Verona, ennesimo scontro salvezza, atteso alla Domus per Pasquetta.