Venerdì, 21 Luglio 2023 11:42

Pavo94, il risolutore In evidenza

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Quentin Tarantino nello spettacolare  “Pulp fiction”, si è inventato Mr Wolf, il risolvi problemi. Claudio Ranieri l’ha imitato con Leonardo Pavoletti giustiziere. Nel posto giusto al momento giusto. In una notte senza appello, sotto il diluvio, contro una squadra che mentalmente aveva già messo i piedi in serie A, forte di sessantamila cuori al proprio fianco, nella propria tana. Invece, lui, il bomber marinaio, ha spezzato il sogno. E ne ha regalato uno indimenticabile a tutti i sardi. Indimenticabile quanto struggente e feroce nella sua feroce bellezza. Una bellezza che penetra e persiste, manco fosse un’essenza pregiata e vecchia di secoli proveniente dal Kerala. Sì, rimettere sotto i riflettori adesso, dopo oltre due mesi dalle dieci e mezza di notte di quella domenica 11 giugno, strepitosa, impensabile e unica, è la miscela adatta alla ripartenza. Il Cagliari, con i nuovi Jankto, Augello e Scuffet - ma il mercato si chiude alle 20 del 31 agosto - si sta attrezzando. Sir Claudio guida Nereo Bonato, diesse accomodante e attento. La proprietà sta di lato. E viste le precedenti disavventure la scelta appare saggia. Intanto, la risalita in A targata Ranieri è un buon viatico per chiunque arrivi. Essere allenati e motivati, nelle gambe e nella testa, da uno dei decani del calcio mondiale, è di per sé un assist che in tanti vorrebbero cogliere. Poi, anche sulle delicate questioni irrisolte - il futuro di Rog, Nandez, Mancosu, Viola, Goldaniga, ad esempio - il tecnico non si è scomposto più di tanto: “Chi rimane deve dimostrarmi di essere votato alla causa. Dobbiamo fare da subito punti per la salvezza”. Ed è qui che serve un filo di memoria. E non solo per applaudire le magie di Tarantino dietro la macchina da presa. Infatti, pare assurdo nel riannodare il nastro che se la recente seconda domenica di maggio è stata l’affresco storico di un gruppo che, grazie al tecnico preso come ultima spiaggia, è riuscito a riscattarsi al San Nicola, poco più di un anno fa, il Cagliari è affogato al Penzo. Contro il Venezia, orribile teatro di una retrocessione ignominiosa, sintesi di un disastro sportivo e societario con pochi precedenti. Basti ricordare che a Joao Pedro e soci bastava un punto per stare in A, mentre il Venezia, senza cinque titolari e con tre Primavera in campo, era già retrocesso in B. E ha giocato quella gara, per usare parole usate dal tecnico di Testaccio per condannare distrazioni e superficialità in campo: “con il sigaro in bocca e il braccio fuori dal finestrino!”.

Lo scenario a ritroso che ha chiuso la permanenza in A si completa dando uno sguardo alla Salernitana, in lizza per stare in A con i rossoblù. La squadra di Nicola dopo il primo tempo perdeva in casa 3-0 con l’Udinese. A Venezia sarebbe bastato un golletto. Invece, un flop da incubo si è incredibilmente materializzato. Una mazzata per la tifoseria - anche in quella notte assurda erano in oltre settecento al fianco della squadra - e un fatto inspiegabile, ma solo in parte, per osservatori e media più obiettivi. La cornice dell’annata? Un presidente geniale nell’esonerare Semplici dopo tre turni, chiamare Mazzarri a peso d’oro e cacciarlo a tre giornate dalla fine per assoldare Agostini e poi far saltare anche lui. Senza scordare gli ingaggi mostruosi con la presentazione sciccosa di Godin e Caceres, fatti allontanare dal diesse a dicembre. Con, per ciliegina, rimane memorabile, nel dopo gara, l’insulto del patron in diretta tv a uno dei volti più accreditati del giornalismo sportivo italiano ed europeo. Peraltro, anche uno stupendo esempio di intimidazione per un giovane che voglia intraprendere questo mestiere. Altre storie, vero. Ma è meglio non scordarle.

Adesso, c’è da ripartire, il 13 agosto, Palermo in Coppa Italia, a seguire, lunedì 21, prima di campionato a Torino contro i granata di Juric. Sir Claudio in queste situazioni è più maestro del solito. Dopo aver deciso di non staccare la spina dopo la promozione - per tanti, considerato il contesto, il già eroe della leggenda Leicester, pareva pronto a salutare - ha levato alibi e dubbi alla squadra e al club: “Serve un centrale difensivo esperto e due attaccanti. In B una sbavatura puoi sopportarla. In A hanno i campioni che ti puniscono”. Con la caccia aperta alle pedine chiave, il Cagliari prosegue il ritiro con l’organico da completare. Va così un po’ per tutte. Dunque, fiducia. Intanto, con la permanenza di Pavo94, il risolutore: “Se provo a lasciare Cagliari, mia moglie mi ammazza!” ha scherzato il centravanti di Livorno. Insomma, Harvey Keitel-Mr Wolf non si può scordare. Ma anche in casa nostra con “Maria Listro-S’Accabbadora”, la donna portatrice di morte della Sardegna che fu, descritta da Michela Murgia, c’è poco da scherzare. Uomini e donne dal destino segnato. Luoghi e situazioni che si inchiodano nella storia. Anche quella sportiva, del tifo, della passione. Con Leonardo Pavoletti che - entrato da appena sessanta  secondi nel recupero della finale play off Bari-Cagliari - ne ha inciso un pezzo importante. E indimenticabile.

 

Mario Frongia 

Ultima modifica il Venerdì, 18 Agosto 2023 16:37