Mercoledì, 09 Agosto 2023 15:01

Anche Palomino è sfumato In evidenza

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Anche Palomino è sfumato. Andrà in Argentina. Il centrale difensivo ex Atalanta chiesto con urgenza da Ranieri, non vestirà il rossoblù. E come lui, non saranno utili alla causa la girandola di nomi messi in gioco dallo scorso giugno. Da Baschirotto a Colley passando per Ferrari. Niet. Giocheranno altrove. È il mercato, non una novità. Ma i tifosi cominciano a chiedersi quale sia la strategia del club. Strategia che, sempre su input di Ranieri, ha in cima alla lista il difensore “esperto” da affiancare a Dossena (debuttante) e due punte. Poi, con l’enorme tegola che terrà fuori per mesi Lapadula e Mancosu, più Rog in mezzo al campo, l’elenco va certamente aggiornato. Ma il club su questo pare andare a fari spenti. Ci si augura che da qui alle 20 del 31 agosto, con slittamento di dodici ore, le esigenze del tecnico autore del più grande miracolo della recente storia sportiva, vengano esaudite. Senza, si spera, veder tornare in auge la tattica fallimentare cara alla presidenza. Ovvero, le figurine vintage, in disarmo, o quella di ricorrere ai senza contratto o acciaccati da riatletizzare.

Aver riconquistato la serie A è stato un successo memorabile dell’allenatore di Testaccio, già fenomenale con il Leicester, e di un gruppo che, assortito male e rinforzato così così a gennaio come prova l’addio a Prelec. Adesso, con la A non si scherza. Specie dopo nove anni con un’altra retrocessione in avvio, il successo con Rastelli e le annate da incubo tra salvezze stentate e una gestione orribile in campo e fuori, culminata con la disastrosa caduta in B dopo l’osceno pareggio di Venezia. La sintesi di una conduzioni presidenziale deficitaria sotto vari punti di vista. Tuttora, il direttore sportivo Nereo Bonato, che ha portato in cassa circa sedici milioni di euro dalle operazioni Bellanova, Cragno, Marin eccetera, prima di muovere un dito deve sentire il patron. Normale.

C’è tempo, tutte le squadre sono cantieri aperti, l’ultima settimana è quella decisiva. Tutto vero. Ma chi aspetta troppo rischia di essere preso per il collo o, peggio, bidonato con pedine da adattare. In più, il diesse deve provare a risolvere i casi Nandez e Pereiro. Il primo ha rifiutato la Juve ma non ha ceduto alle pressioni del vertice societario che insiste affinché si dimezzi lo stipendio. Stessa musica per Pereiro, contratto super, ma mica lo ha firmato da solo!, poche richieste e valigia in mano. Ecco perché le ipotesi Prati (Spal) per il centrocampo o la gragnola di idee (Okereke, Petagna, Colombo, Petkovic eccetera) per completare l’attacco sono in alto mare. Intanto, i supporter rispondono presente: sono oltre tredicimila gli abbonamenti sottoscritti. Numeri importanti. Adesso, c’è da aspettare il campo: sabato con il Palermo per i trentaduesimi di Coppa Italia. Il 22 agosto trasferta a Torino in casa granata per la prima di campionato. Dita incrociate.       

 

 

Mario Frongia