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Lunedì, 29 Maggio 2023 07:58

Cagliari-Venezia 2-1, il pass per il Parma

Doppietta di Lapadula e tutti a casa. Cagliari-Venezia 2-1 e il pass per la prima semifinale dei play off con il Parma, sempre in casa, è in cassaforte. Che poi contro i lagunari nella ripresa si sia visto un arretramento del baricentro e il braccino nel trovare la giocata, è un’altra storia. Fotografata dall’accelerata del Venezia, che ha anche accorciato con Pierini, e dalle numerose occasioni da gol costruite dalla squadra di Vanoli.

Il 2-1 sancisce la giusta ricompensa per la squadra di Ranieri. Ma con il Parma serve di più e meglio. Le gare vanno chiuse e non sempre ci può pensare il centravanti italo peruviano, giunto a 24 reti in stagione. A dirla tutta, il canovaccio raineriano è stato quello solito: spirito di sacrificio, motivazioni allo spasimo, solidità difensiva, rapidità e verticalizzazioni in mezzo, spinta possibilmente senza riferimenti sulle corsie esterne e poi...ci ha pensato Lapadula. Il tecnico ha imperniato su una concentrazione quasi ossessiva un gruppo spaesato e allo sbando per un intero girone d'andata. Ed è ovvio che la colpa non può essere stata tutta di Fabio Liverani. Adesso, emerge un poker di protagonisti che è la vera mano vincente di Claudio Ranieri: Alberto Dessena, Antoine Makoumbou, Nahitan Nandez e Gianluca Lapadula.

A stare cauti ce n’è abbastanza per inchiodare i parmigiani martedì alla Domus. Con Vasquez, Camara e Man autentiche bestie del Cagliari, Pecchia andrà a cercare la ripartenza palla a terra. Il primo step che vale la finale per risalire in A passa anche dalla conta di chi può e sa dare il massimo. Cagliari-Parma sarà lezione di calcio, comunque vada. Al di là del modulo, quel che daranno i rossoblù nel primo scontro diretto delle semifinali play off, fa capo alla strategia curata da Claudio Ranieri. Il tecnico ha in mano il gruppo, ne conosce limiti e pregi, sa quando alternare e variare, posizioni e qualità. Nei vari scenari, può rimescolare le carte. Sapienza, esperienza e anche quel giusto filo di buonasorte che accompagna gli audaci. Intanto, onore al merito: appena cinque mesi fa pensare di giocare per risalire in A sarebbe stato da idioti o incompetenti. O le due cose assieme. Troppo sbalestrata la squadra, vittima di ingerenze presidenziali, acquisti sbagliati, dirigenti, giocatori e tecnici nel solito calderone tra cacciate e delegittimazioni. Insomma, il plauso al tecnico è doveroso. La sfida  con andata e ritorno vede i parmigiani in vantaggio negli scontri diretti. E se Vasquez è l’asso di Pecchia, Marco Mancosu, uscito dopo 45' nel match vittorioso con il Venezia, è fondamentale per il raccordo e per la qualità tecnica. Anche Pavoletti e Rog, in panca e uno scorcio nel finale contro i veneti, potrebbero partire dal via. Si vedrà.

Ranieri pare intenzionato a confermare Deiola con Azzi, in grande spolvero nella ripresa contro Zampano e soci, che si candida. La lezione di Sir Claudio è stata applaudita a dovere. Il pubblico ha saputo fare il resto. Un successo cucinato con pragmatismo e mestiere. "Concentriamoci sul Parma ma con il Venezia non è stato facile. Chi è venuto allo stadio pensando che non avremmo sofferto sa poco di calcio o non conosce i play off. Ringrazio il pubblico, ha dato ai ragazzi una grande coesione". Insomma, piedi per terra con la testa giusta. L'anticamera dell'obiettivo: sconfiggere la squadra di Fabio Pecchia.

 

Mario Frongia

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Gli stati generali dello sport si sono ritrovati a Tempio per l’ottava Conferenza Regionale dello Sport. La sede ufficiale e l’occasione formale per la presentazione dei risultati del Piano triennale per lo sport in Sardegna e per l’elaborazione e la condivisione di proposte e suggerimenti per la predisposizione del successivo Piano.

Il Piano Triennale dello Sport è il più importante strumento di programmazione strategica con il quale la Regione svolge la propria attività nel pieno rispetto della promozione e diffusione dello Sport nel territorio, Sport quale mezzo di tutela psico-fisica e di crescita culturale e civile della società.

A fare gli onori di casa, con il Presidente regionale del Coni, Bruno Perra, l’Assessore Andrea Biancareddu.

“ Intanto sono passati quattro anni dall'ultima conferenza regionale – ha detto Biancareddu - quindi diciamo che eravamo in fase di dichiarazione programmatica. Adesso si può fare anche un bilancio consuntivo Credo che si sia creata una sinergia eccezionale tra me e il mondo dello sport. Con le Federazioni esiste un rapporto di collaborazione fantastico che ci ha permesso di superare i periodi di difficoltà. Io sono arrivato che il bilancio dello sport complessivo, seppur ragguardevole, era di 14 milioni di euro.

Quest'anno siamo arrivati ad oltre 37 milioni, quindi credo che ci sia stata da parte mia e della della Regione un'attenzione speciale. Credo senza smentita, che la Regione Sardegna sia la prima regione in Italia che una legge così ben fatta e che spende tanto per lo sport. Noi siamo per lo sport, per tutti, lo sport nelle scuole, lo sport inclusivo. Abbiamo dato 3.000 voucher perché i ragazzi potessero frequentare le palestre.”

“ Siamo sempre vicini al mondo sportivo in tutti i sensi, sia investendo in impiantistica sportiva sia stando vicino alle federazioni. Quando sono diventato assessore si finanziavano solo il calcio, la pallacanestro, il tennis, la pallavolo. Ora qualsiasi tipo di sport, qualsiasi tipo di categoria, fino a quella più bassa, riceve dei contributi che servono sempre, perché anche solo per pagarsi la luce della sede.”

 Però questa è la dimostrazione che la Regione Sardegna è attenta anche alle piccole realtà e attenta ai 200 mila tesserati che abbiamo nel mondo dello sport. E’ attento a chi pratica sport in maniera amatoriale e all'insegnamento. Questo che lasciamo da Tempio è grande messaggio che lo sport lancia. Lo sport insegna a vincere e a perdere, a cadere e rialzarsi. Ed è un insegnamento che si applica, si deve applicare anche nelle scuole e nella vita.“

“Quando abbiamo una maglietta, un paio di pantaloncini siamo tutti uguali, ha voluto sottolineare ancora Biancareddu. Abbiamo deciso di destinare i fondi della Pubblica istruzione per le famiglie meno abbienti, cioè che avevamo un Isee sotto i 15mila euro. Hanno ricevuto un voucher da 250 euro per poter frequentare le palestre. Ne abbiamo distribuito circa 3.000 e quindi questo è un grande messaggio che io voglio lanciare. Dove la Regione proprio si impegna materialmente a far sì che lo sport sia una disciplina praticata da tutti, sia inclusivo e non abbia distinzioni di censo e di ricchezza.”

La Conferenza  aveva come titolo “Lo Sport Sardo senza confini” . Un titolo che dice tutto sulla volontà del mondo sportivo di andare proprio oltre lo sport. Hanno partecipato alla kermesse i rappresentanti dello Sport in Sardegna, del mondo politico, economico e culturale isolano, gli Enti locali, il CONI, il CIP, l’Università e la Scuola, le Federazioni Sportive e gli Enti di promozione e soprattutto i veri protagonisti: gli sportivi ed i praticanti dell’attività sportiva a qualsiasi livello.

Guardando ai numeri la dotazione finanziaria complessiva negli ultimi anni è stata notevolmente incrementata.  Si è passati da una dotazione di 14 milioni e 881 mila euro nel 2018 a 30 milioni e 170 mila euro nel 2022, grazie agli stanziamenti ordinari, straordinari e a quelli relativi all’impiantistica sportiva. La dotazione 2023 è ancora maggiore delle precedenti, pari ad oltre 37 milioni di euro, con un incremento importante dei fondi per l’impiantistica.

Nel 2020 e 2021 sono stati fortemente voluti due provvedimenti normativi eccezionali per far fronte alla crisi pandemica, i Centri sporti natatori. Il primo rivolto ai Centri sportivi natatori della Sardegna, circa 30, che più di altri impianti hanno dovuto subire costi enormi. A loro favore sono stati stanziati più di 1 milione di euro nel 2020 e altrettanti nel 2021, per sostenere le spese di gestione nei mesi di chiusura durante l’emergenza epidemiologica e per garantire la ripartenza.  Il secondo intervento normativo straordinario è stato effettuato a favore delle palestre e scuole di danza della Regione. Sono stati stanziati 1 milione e mezzo, arrivati alle 449 palestre e scuole di danza per sostenere le spese di gestione nei mesi di chiusura durante l’emergenza epidemiologica.

A favore di tutte le Federazioni Sportive sono stati destinati 4 milioni e mezzo di euro, proporzionalmente al numero degli atleti tesserati, e non solo in favore delle grosse società e Federazioni, al fine di garantire la pratica di tutte le discipline sportive, anche le meno diffuse.  Nel 2019 erano stati stanziati, con la legge di stabilità, 3 milioni e 300 mila euro per la partecipazione ai campionati regionali delle società affiliate alle Federazioni con almeno 5000 atleti, nello specifico alle 4 più grandi Federazioni. Dal 2020, tale disposizione è diventata strutturale ed è stata modificata in favore di tutte le Federazioni ed Enti di promozione sportiva, per il sostegno di tutte le società, anche le più piccole della Sardegna, anche delle discipline sportive meno diffuse. Lo stanziamento è passato da 5 milioni e mezzo nel 2020, anno della pandemia, a 4 milioni e mezzo nel 2021, a 5 milioni nel 2022. Il numero di Federazioni ed Enti è leggermente diminuito in quanto alcuni Comitati non hanno accettato il contributo e le due Federazioni medici sportivi e cronometristi non hanno ASD affiliate. Il numero delle società beneficiarie è invece sempre in aumento. Per il 2023 sono stati stanziati 5 milioni e 300 mila euro, di cui è già stato liquidato ad Enti e Federazioni, più del 50%.

Altro obiettivo della precedente Conferenza era intervenire, tramite appositi stanziamenti, sul patrimonio impiantistico sportivo regionale al fine di garantire la messa a norma, la piena accessibilità e fruibilità degli impianti e spazi sportivi, anche attraverso il perseguimento di livelli ottimali di sicurezza e sostenibilità ambientale.

E’ fondamentale, è stato sottolineato più volte dall’assessore Biancareddu, mettere a disposizione dei cittadini spazi dove praticare attività sportiva, soprattutto nei territori più disagiati, carenti di strutture o con impianti non funzionali alle esigenze della popolazione. Gli stanziamenti per l’impiantistica sportiva sono stati incrementati dal milione e mezzo nel 2020, a quasi 3 milioni nel 2021, a circa 11 milioni e mezza nel 2022, tra fondi regionali e statali. Importante intervento finanziario è stato quello previsto dalla Legge Omnibus 2021 che , tramite Accordo tra Stato e Regione Sardegna, ha stanziato circa 12 milioni di euro che in parte sono già stati programmati (circa 10 milioni). I restanti verranno programmati nel 2023.

Altro progetto importante è il Progetto VISPI,  finanziato dal Fondo nazionale delle politiche giovanili, con un cofinanziamento regionale, che prevedeva la possibilità di realizzare iniziative di innovazione sociale finalizzate a prevenire e contrastare il rischio di esclusione sociale, generato o accentuato dalla pandemia, soprattutto degli adolescenti, anche mediante forme di voucher da destinare alle attività sportive, in forma di agevolazione per le fasce economicamente deboli. Nel corso dei lavori, particolarmente apprezzati gli interventi di Angelo Binaghi, presidente della Federazione nazionale Tennis, del presidente del Coni Regionale, Bruno Perra, del Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti e il Commissario del CIP-Sardegna, Simone Carrucciu.

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Sabato, 20 Maggio 2023 22:29

Venezia, ancora tu!

Quinto, alla pari con il Parma che ha però la meglio per gli scontri diretti. Il Cagliari di Claudio Ranieri ha dominato e battuto il Cosenza al “Marulla” e si appresta a ricevere il Venezia. Ai tifosi non sfugge l’acchito: in Laguna i rossoblù un anno fa sono retrocessi vergognosamente, con i padroni di casa già in B, imbottiti di Primavera, e la Salernitana che contemporaneamente si è suicidata in casa. Bastava un punticino per stare in A. Adesso, di nuovo i lagunari. Sabato prossimo alla Domus, gara secca: in caso di parità passa il Cagliari. E chi vince se la vedrà con il Parma. La corsa al terzo posto che riporta tra le migliori venti del pallone italiano dominato dal Napoli scudettato di Spalletti, vede in lizza anche Bari, SudTirol e Reggina, capace di estromettere nell’extratime il Palermo. Insomma, ci sarà da soffrire. Con la tifoseria che ha piena fiducia in Lapadula (capocannoniere con 21 reti, bottino suggestivo che riporta alle imprese di sua maestà Gigi Riva) e soci. La quarta vittoria di fila firmata Claudio Ranieri è stata la giusta ricompensa, comunque vada a finire, per quello che è stato un miracolo a tutto tondo. Il tecnico a Cosenza ha risparmiato dal via Goldaniga, Luvumbo, Makoumbou e Nandez: erano  in diffida.

Il match si è messo subito al meglio con due puntate di Pavoletti. I padroni di casa hanno risposto ma Radunovic non ha corso grandi rischi. Al gol partita di Lapadula il gruppo ha capito che si poteva salutare la Calabria da vincitori. Il centravanti italo peruviano ha poi colpito anche due legni. Insomma, 1-0 e tutti a casa. In attesa del Venezia. Un faccia a faccia per non dimenticare. La retrocessione e la pochezza del girone d’andata, innanzi tutto. Per dire, con Ranieri la media punti a partita è stata portata dall’1,22 di Liverani all’1,84. E non guasta rimarcare che il Genoa di Gilardino, in A senza passare dal via, ha una media di 1,89 punti a gara. Il tecnico di San Saba ha conquistato 35 punti, frutto di 9 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte. I gol segnati sono stati 28, 11 quelli subiti: con Liverani 22 all’attivo e 23 al passivo. La cura Ranieri è stata e rimarrà una pagina scritta in bella grafia. Gli ultimi quattro successi consecutivi riassumono - per mentalità, consolidamento e organizzazione - la bontà del lavoro fatto dal tecnico e dal gruppo. Adesso, testa e cuore al Venezia. Con la rabbia agonistica di chi, nella vita e nello sport, deve avere buona memoria.

 

 

Mario Frongia

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Fra venerdì, sabato e domenica Ugo Humbert ha trascorso sul Centrale del Tennis Club Cagliari oltre nove ore, lottando punto su punto, ma i risultati del campo dicono che ne è decisamente valsa la pena. Perché è così che il 24enne francese si è meritato il titolo della prima edizione del Sardegna Open, evento premium della neonata categoria ATP Challenger 175. Dopo le 4 ore e 13 minuti da record di venerdì per battere il giapponese Taro Daniel, il mancino di Metz ne ha impiegate altre tre abbondanti (3 ore e 8 minuti la durata precisa) per superare la strenua resistenza di Laslo Djere, in una finale di altissimo livello che più volte è sembrata poter prendere la strada del serbo, sia nel secondo set sia in un terzo condotto per 3-1 dal 27enne di Senta, con due palle-break del 4-1. Invece, l’ultimo punto davanti a un Centrale gremito di spettatori l’ha vinto Humbert, chiudendo per 4-6 7-5 6-4 e lasciandosi andare a una lunga esultanza che ha accompagnato il suo ottavo titolo Challenger, il più importante e soprattutto il primo in carriera sulla terra battuta. Un dettaglio, quello della superficie, tutt’altro che banale visto che sul rosso il transalpino non era mai riuscito a esprimere il tennis mostrato a Monte Urpinu. “Non dimenticherò mai questa settimana – ha detto in conferenza stampa –, perché ho sempre odiato giocare sulla terra, quindi essere riuscito addirittura a vincere il titolo è una sensazione incredibile. Non ho mai finito un torneo così stanco. Affrontare Djere è un inferno: ti obbliga sempre a giocare una palla in più e dopo 3 ore diventa difficile. Sono fiero di come sono riuscito ad andare a prendermi la coppa”.

La dedica di Humbert è per Jeremy Chardy, il coach (ancora in attività come giocatore) che l’ha accompagnato in Sardegna e al quale nel 2022 ha affidato l’obiettivo di tornare fra i primi 30 al mondo. “Mi ha detto di chiamarlo quando volevo arrivare fra i primi 10 – ha continuato –, e così ho fatto, approfittando del fatto che fosse infortunato. Mi sta dando una grande mano, in campo e fuori”. La vittoria di Humbert ha messo la ciliegina sulla torta a una settimana di grande tennis, che sempre domenica aveva incoronato gli austriaci Lucas Miedler e Alexander Erler come campioni del tabellone di doppio, al termine di una finale vinta per 7-6 6-3 contro gli argentini Maximo Gonzalez e Andres Molteni. “Siamo contenti – ha detto Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel – di aver portato un torneo così importante in Sardegna, che si è rivelato anche un prezioso banco di prova per i nostri migliori giovani. Il pubblico di Cagliari ha risposto subito bene, apprezzando un evento che diventerà un gioiello con cadenza annuale ed entrerà nelle abitudini del popolo sardo. Nel complesso è stata una buona esperienza, e chissà che in futuro non si possa trasformare il Sardegna Open in un torneo combined aprendo anche alle donne. Ci penseremo, e faremo le scelte migliori sulla base della nostra esperienza, riconosciuta fra le più importanti a livello mondiale”. Ulteriori informazioni sul sito www.sardegnaopen.com e sulla pagina Instagram @sardegnaopen.

RISULTATI

Singolare. Finale: Ugo Humbert (Fra) b. Laslo Djere (Srb) 4-6 7-5 6-4.

Doppio. Finale: Erler/Miedler (Aut) b. Gonzalez/Molteni (Arg) 7-6 6-3.

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C’erano tanti motivi per credere che Diego Schwartzman fosse un avversario proibitivo per Mattia Bellucci: per i trascorsi da numero 8 del mondo dell’argentino, con una finale agli Internazionali BNL d’Italia e una semifinale al Roland Garros; e anche per il momento così così dell’azzurro, unito alla poca abitudine a giocare incontri – e tornei – di tale portata. E invece, quando meno te l’aspetti, ecco il colpaccio del 21enne varesino, protagonista di una poderosa rimonta nella prima sessione serale del Sardegna Open, completata dal successo per 2-6 6-2 6-3. Sul Centrale del Tennis Club Cagliari il suo inizio è stato da incubo: ha perso i primi 10 punti e per tutto il primo set è stato in balia della quinta testa di serie, raccogliendo le briciole. Ma poi si è acceso improvvisamente: ha aggiunto aggressività e varietà al suo tennis mancino (usando benissimo la smorzata), e ha ribaltato le sorti del match, per la gioia di coach Fabio Chiappini sorridente in tribuna. Decisivo il cambio di passo dallo 0-2 del set finale: Bellucci ha vinto 5 game consecutivi e poi è andato a prendersi il successo più importante della sua giovane carriera.

“Sono felicissimo – ha detto Bellucci – per la vittoria contro un giocatore che ho sempre stimato molto. L’ho studiato spesso, vedendo tante sue partite, e me lo ricordo battere Nadal al Foro Italico. Scendere in campo contro di lui, perciò, non è stato semplice e all’inizio ho fatto tanta fatica a trovare il ritmo, giocando molto male. Ma dall’inizio del secondo set è andata meglio: ho cercato di entrare in partita provando a fare le cose semplici e ha funzionato. La smorzata? La usavo tanto da piccolo, poi l’avevo un po’ smarrita. Ma mi sono reso conto che può ancora essere un’arma importante, insieme al servizio”. Nel secondo turno di giovedì, per Bellucci ci sarà il derby con Giulio Zeppieri, suo coetaneo, mancino come lui. “Mi aspetto un match difficile, contro un avversario molto più abituato di me a giocare questo tipo di incontri. Sono certo – chiude – che sfide come queste mi serviranno per migliorare”. Ulteriori informazioni sul sito www.sardegnaopen.com e sulla pagina Instagram @sardegnaopen.

RISULTATI

Singolare. Primo turno: Giulio Zeppieri (Ita) b. Andrea Vavassori (Ita) 7-6 4-6 6-4, Thanasi Kokkinakis (Aus) b. Nikoloz Basilashvili (Geo) 6-4 6-3, Taro Daniel (Jpn) b. Aleksandar Kovacevic (Usa) 6-1 4-6 6-1, Mattia Bellucci (Ita) b. Diego Schwartzman (Arg) 2-6 6-2 6-3.

Doppio. Primo turno: Erler/Miedler (Aut) b. Cacic/Nedovyesov (Srb/Kaz) 7-6 6-4.

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Dopo dieci risultati utili - ma con sette pareggi è dura guardare da vicino i posti nobili dei play off - il Cagliari è caduto a Parma. Il 2-1 è maturato da un rigore fin troppo generoso, il primo, e da un secondo tempo opaco e incomprensibile dei rossoblù. Po, ci sono i cambi. Claudio Ranieri l’ha precisato per l’ennesima volta alla vigilia: “Ho questi giocatori” l’onesta e legittima sintesi del tecnico. Proviamo a riannodare i fili. La squadra al Tardini è partita bene. Determinata e vogliosa, linea difensiva alta, esterni, Zappa e Nandez da una parte, Azzi e Deiola dall’altra, in buona sincronia. In mezzo, Dossena e Obert hanno fatto il resto, con Makoumbou che ha snellito i tocchi e iniziato a giocarla più spesso in verticale. Lapadula che la mette dentro beffando anche sua maestà Buffon, ma il mito è parso a fine corsa, è la sintesi del miracolo Ranieri. Sì, perché di questo si tratta. Ed è ingeneroso accusare l’allenatore di ritardare i cambi, di pensare al pareggio “quando non si può vincerla”. La rosa è quella, frutto di una retrocessione orribile, progettata male e assortita peggio. Con alle spalle un girone d’andata disastroso, la risposta ovvia a un non progetto, basato su troppa improvvisazione, dirigenti e tecnici cacciati dall’oggi al domani. Aver perso il faccia a faccia con il Parma, entrambe a 48 punti, a cinque gare dalla fine, è molto doloroso. Ma se dopo l’1-0 e almeno altre due occasioni interessanti - una nitida anche per il Parma - non hai la forza, la garra, la rabbia per chiuderla e pian piano ti viene il braccino, succede questo. E ti ritrovi al sesto posto in attesa del Pisa, in campo domani. Ma soprattutto, perdi terreno da Sudtirol e Bari.

Sulla gara, poche storie. I cambi di Pecchia hanno inciso, quelli del Cagliari no. Anzi. Caso mai, c’è da chiedersi quali siano le condizioni generali di Kourfalidis e Rog, se Deiola, encomiabile per impegno e attaccamento, batte Lella e ritrova una maglia da titolare. Ma un passo indietro è obbligato. L’arbitro Gariglio ha concesso un rigore troppo generoso, indirizzato dal Var. Che poi Man sigli il gol del secolo – ma in tre non sono riusciti a ostacolarlo -  e Radunovic pari lo scavetto di Mihaila, altro rigore, fa parte di un film da dimenticare in fretta. Più in generale, c’è da pensare che aver strepitato in settimana contro l’Osservatorio che aveva stabilito il divieto per i tifosi residenti in provincia di Cagliari, dopo gli incidenti innescati dagli ultras a Pisa e i Daspo emessi da varie questure, abbia sortito un pessimo effetto. Una situazione analoga in casa rossoblù è stata già vista: lo scorso anno la presidenza si lamenta contro i torti arbitrali, dopo la sconfitta di Marassi con il Genoa, e chiede giustizia. Per la gara successiva in casa, con il Verona, il designatore invia Orsato, internazionale ritenuto tra i primi tre fischietti al mondo. L’arbitro dirige al top. I veneti daranno una severa spazzolata al Cagliari. Le analogie e i confronti nello sport hanno poco senso. Ma talvolta aiutano ad avere una lettura più ampia. E pare poco sensato anche il silenzio stampa post gara deciso dal club.   

Il bilancio è nitido. La squadra di Ranieri ha ancora quattro gare, in casa con Ternana e Palermo, fuori con Perugia e Cosenza, l’ultima con i calabresi che potrebbero essere già salvi. I play off sono lì, anche se i posti pregiati sono andati. Serve un ultimo sforzo e di certo i pareggi non bastano, e non sono mai bastati. La squadra che subisce un rigore inesistente che condiziona. Ma ha mezzora per provare a vincere. Invece, pian piano si sgonfia, molla ed è la stessa che crea poche occasioni da rete, tira poco, soffre. Ottimismo e fiducia per Sir Claudio sono blindate. Ma è complicato immaginare che certi nodi e una politica societaria recidiva e deficitaria a monte possano essere raddrizzate come nulla fosse. Ai tifosi il compito di sostenere comunque la rosa, applaudire Ranieri e sostenere fino all’ultimo minuto chi scende in campo. In attesa della Ternana, sabato prossimo alla Domus.

 

Mario Frongia

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E’ stata presentata questa mattina, nella sala conferenze dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna a Cagliari, la prima edizione della regata velica d’altura internazionale “Cagliari – Monaco”, inserita nella manifestazione “Cagliari-Montecarlo sea week” e organizzata dalla Lega Navale Italiana sezione di Cagliari insieme con lo Yacht Club Porto Rotondo e lo Yacht Club Monaco, sotto l’egida della Federazione Italiana Vela (FIV).

La competizione, patrocinata dal Comune di Cagliari e dalla Regione Autonoma della Sardegna, partirà lunedì 24 aprile alle ore 11, davanti al porto di via Roma, e sarà preceduta da un ricco cartellone di iniziative, accomunate dalla passione per il mare, per l’attenzione all’ambiente, e dalla volontà di costituire un evento di sport e amicizia tra Cagliari e il Principato di Monaco, con l’obiettivo di farne una classica nel calendario d’altura mediterraneo.

Il percorso. La regata “Cagliari-Monaco” si articolerà in un tragitto costiero di circa 360 miglia lungo la costa orientale della Sardegna e della Corsica. Una volta partita fuori dal porto di Cagliari, con start al largo del Faro di Calamosca, la flotta avrà rotta libera verso Villasimius e la costa orientale. Un cancello naturale intermedio verrà posto all’altezza dell’isola di Soffi davanti a Porto Rotondo, dove saranno presi i primi tempi e dove potrebbe essere applicata un’eventuale riduzione di percorso. I primi arrivi a Montecarlo sono previsti tra il 27 e il 28 aprile.

Gli iscritti. La lista provvisoria degli iscritti conta 10 imbarcazioni, in rappresentanza della flotta sarda e di quella monegasca.

L’armatore Adalberto Miani, uno dei promotori di questa nuova regata, sarà presente con la sua bellissima Botta Dritta, un Advance 66 di ultima generazione con un bell’equipaggio agguerrito.

Con i suoi 24 metri di lunghezza, sarà sulla linea di partenza il superclassic yacht Mariella di Carlo Falcone, mentre Furibonda, uno splendido Sly Yacht di 16 metri, dell’armatore Giancarlo Vedelago, a presentare l’equipaggio più numeroso, con quattordici velisti in cerca di vittoria.

Sei, gli yacht sardi pronti a far valere la propria esperienza sulla prima parte del percorso: Free Emotions (Marco Fadda) primo iscritto alla regata, Ginevra (Simone Camba) con il suo progetto, Revolution (Riccardo Bandino) ammiraglia di LNI Cagliari e che porterà la bandiera del Comune di Cagliari, Preferisco (Luciano Cau) agguerrito con la sua veloce barca, Sixty (Filippo Dore) e Mare Blu (Carlo Conte).La rotta di ciascuna imbarcazione sarà visibile in tempo reale con un link dedicato sul sistema di tracking www.tractrac.com

La “Cagliari-Montecarlo sea week”. La regata velica sarà il culmine di una settimana dedicata alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e al legame tra le due città protagoniste: Cagliari e Montecarlo.

Il programma di iniziative, inserite nella “Cagliari-Montecarlo sea week”, si aprirà oggi pomeriggio con una proiezione di filmati sul porto di Cagliari (Sala Search, ore 17), curata dall’Associazione Vento di Shardana.

Domani, sabato 22 aprile, spazio a una riflessione sulla tutela del sistema marino, tema del convegno “Salute del mare e sviluppo sostenibile” (Sala Search, ore 10). Domenica, giornata interamente dedicata alla vela con il briefing per gli equipaggi (villaggio regate, ore 10) e la consegna di un’imbarcazione Hansa 303, destinata ai velisti con disabilità (Lega Navale Italiana Cagliari, sede Su Siccu ore 17).

Sarà inoltre aperta al pubblico fino a tutta la giornata di lunedì, al villaggio regate, la mostra fotografica “Cagliari e il mare, Montecarlo e il suo mare: due realtà che si incontrano”, curata anche questa dall’Associazione Vento di Shardana.

Natale Ditel, segretario generale Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna. “Il nostro auspicio è che la regata Cagliari-Monaco diventi una classica, con un numero sempre maggiore di partecipanti. L’asset della vela è una punta di diamante per il porto di Cagliari, avere Luna Rossa da cinque anni è un motivo d’onore”

Alessandro Guarracino, Assessore alle Politiche del Mare del Comune di Cagliari. “Cagliari ha tanti progetti che riguardano il suo mare e la portualità. È una città che si stra trasformando e che tiene conto di questa grande risorsa. Questa non sarà solo una regata sportiva di caratura internazionale (che spero sia la prima di un evento che diventerà un appuntamento classico) ma anche una manifestazione che guarda al mare ad ampio spettro. Vogliamo fare sensibilizzazione degli aspetti sportivi, sociali e ambientali legati al mare e abbiamo in programma una serie di eventi che ripercorrono questa volontà. E con questo evento possiamo fare non solo promozione del territorio ma anche sensibilizzazione, approfondendo temi scientifici e concentrandoci anche sulla giornata di domenica che sarà dedicata ai più fragili”.

Bruno Perra, presidente Coni Sardegna. “Porto il saluto di tutto il mondo sportivo e ringrazio tutti coloro che hanno ideato questa regata, un’iniziativa non semplice da organizzare ma che rappresenta un’opportunità importante per Cagliari e la Sardegna intera, e gli armatori che costituiranno una parte fondamentale”.

Corrado Fara, presidente III zona Sardegna Federvela. “Auspichiamo che diventi una classica che va oltre l’aspetto sportivo e che dà possibilità a due luoghi importanti da un punto di vista velico di conoscersi e di interscambiare esperienze, oltre ad associare l’aspetto sportivo a quelli della sostenibilità e dell’inclusione”

Roberto Bolognese, Console onorario Principato di Monaco. “La Cagliari-Monaco è una sfida importante, Cagliari è una città ancora poco conosciuta tra gli amici monegaschi e questa iniziativa contribuirà alla sua promozione. Abbiamo anche in programma un torneo di golf, nel mese di luglio a Is Molas”

Ammiraglio Giuseppe La Rosa, commissario Lega Navale Italiana sezione di Cagliari. “Abbiamo accolto con entusiasmo l’opportunità di inserire nel nostro calendario d’altura una regata internazionale, poco dopo aver festeggiato i primi 120 anni del sodalizio. Siamo felici che Cagliari abbia l’opportunità di essere punto di partenza di una regata importante. La Lega Navale è da sempre impegnata nella promozione della vela a livello agonistico, ma anche come strumento di conoscenza dell’andar per mare e di rispetto dell’ambiente marino. La regata Cagliari-Monaco ci permette di promuovere le nostre attività a livello internazionale. Rappresenta inoltre una preziosa occasione di visibilità per tutto il territorio regionale, di connessione tra la città di Cagliari e il Principato di Monaco e di sviluppo delle politiche del mare, ricche di opportunità a livello sociale ed economico”.

Charlotte MilleSport events dpt Manager Yacht Club de Monaco"Voglio ringraziare la squadra che ha reso possibile questa regata, le istituzioni e gli armatori, tra cui il nostro socio Adalberto Miani. E’ una bella opportunità per far crescere il legame tra Cagliari e Monaco. Apprezziamo molto anche il dinamismo di questa organizzazione e lo spazio dato alla sostenibilità e all’inclusione attraverso la vela, aspetti molto importanti per noi”.

Massimo Cortese, presidente del comitato di regata. “La Cagliari-Monaco aprirà il calendario d’altura del Mediterraneo, sarà una regata molto tecnica e interessante, le previsioni per i prossimi giorni danno vento molto forte da nord ovest nelle Bocche ed in Corsica ma dovrebbe calare prima dell'arrivo della flotta. Le barche attraverseranno il cancello naturale all’altezza di Soffi, che potrebbe essere utilizzato anche per un’eventuale riduzione di percorso o una variazione di rotta a ovest della Corsica”.

I partner. La prima edizione della regata “Cagliari-Monaco” è resa possibile grazie agli sponsor Sardinia Riviera by Capitta & Partners, Forte Village Sardinia, Gaxa, Edison Next, Iper Pan, La Rinascente. Sono partner dell’evento Laycon, Portus Karalis, Radio Sintony, Vento di Shardana, Club Ambasciatori del Principato di Monaco per il turismo d’affari, Cantine Nuraghe Antigori.

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Cagliari. “Le mie partite con Filippo sono sempre state lottate sino all’ultimo 15. Tra noi è rimasta una grande intesa, anche fuori dal campo”. Martin Vassallo Arguello, argentino classe ’80, è stato 47 al mondo. Filippo Volandri, livornese, 42 anni, con il record di 218 settimane da numero uno d’Italia, è giunto alla piazza 25 Atp. Attualmente il livornese è il capitano della Davis e dirige la Scuola della Fitp a Tirrenia. L’argentino è all’opera da direttore tecnico al circolo di Monte Urpinu. Dritto, rovescio, passante e smash. Ma anche l’attenzione professionale ai dettagli e quella giusta carica emotiva che catalizza i più giovani. A dirla tutta, ottimo tennis in carriera - e sane qualità umane - per tenere a battesimo il Challenger 175. La prima edizione del torneo si tiene sulla terra rossa del Tennis club Cagliari dal 1° al 7 maggio. Una settimana ad alto valore aggiunto. L’evento cade a pennello per quanti sono impegnati al Master Mille di Madrid ed è l’antipasto per gli Internazionali al Foro Italico. Intanto, alla presentazione dell’evento in casa dell’assessore al Turismo Gianni Chessa, balzano agli occhi i primi possibili presenti. La testa di serie numero 1 dovrebbe finire sulla racchetta del croato Borna Coric, 19 del ranking, seguito da Lorenzo Musetti, 20 al mondo e fresco di vittoria sul numero uno Djokovic. Nel mai draw dovrebbero esserci anche il passato, l’ex top 10 Diego Schwartzman, e il futuro, il ventenne di Atlanta Ben Shelton. Ma è probabile la presenza di Lorenzo Sonego, vincitore dell’ultimo Challener 250 al Tc Cagliari, e di Marco Cecchinato. “Ci sono tornei 250 e 500 che spesso non hanno un entry list così qualificata” dicono all’unisono Volandri e Arguello. Intanto, mentre al club di via Gemelli proseguono i lavori di restyling (“Abbiamo riattato il campo 14 e agiremo in varie aree del circolo. Ci faremo trovare pronti e all’altezza, come sempre” ha detto il presidente Renato Arba), Cagliari mette a segno un’altra perlina di pregio.

“La nostra città dopo Montecarlo, prima di Roma e Parigi: un bel colpo per la visibilità e soprattutto per la credibilità che le manifestazioni che ospitiamo ricevono su scala mondiale. Siamo convinti - ha aggiunto il sindaco del capoluogo regionale, Paolo Truzzu - che la strada dei grandi eventi sportivi lanciati dall’assessore regionale al Turismo, sia quella giusta per esaltare le potenzialità economiche e turistiche”. L’assessore Gianni Chessa ha colto l’assist al volo: “Abbiamo bloccato per tre anni il torneo che cade in un periodo ideale per il circuito tennistico di vertice. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo investito, anche durante la pandemia, mentre gli altri si fermavano. Adesso, cercano di strapparci gli appuntamenti. Lo scorso fine settimana il Rally Costa Smeralda ha avuto, oltre ai risultati sportivi e tecnici, numeri impressionanti come presenze, con oltre 500 camere occupate in un periodo poco battuto dai vacanzieri.

Questi sono i numeri che contribuiscono a rendere più forte la nostra regione”. Numeri che lievitano anche a Cagliari: le prenotazioni sono in forte ascesa così come l’acquisto dei biglietti. Intanto, la vetrina di Monte Urpinu si appresta a mettere in prima fila il meglio di uno dei periodi d’oro della racchetta tricolore: “Credo che mai così tanti italiani siano stati tra i primi cento. L’ottavo posto di Jannik Sinner è la prua di un bel convoglio di giovani che diranno la loro a lungo” ha rimarcato Volandri. “Il Challenger 175 porta a Cagliari grandi giocatori. Con questi anche allenatori che hanno seguito numeri uno al mondo, giovani emergenti, vincitori di Coppe Davis e Grande Slam. Un insieme che alimenta passione nei giovanissimi e aiuta la crescita del movimento. Il pronostico? Non mi piace farli. Ma per una serie di combinazioni tecniche, logistiche e meteo, penso che possa essere appannaggio di un italiano. Sonego e Musetti possono arrivare sino in fondo anche se spero che non ci siano: vorrebbe dire che sono arrivati in finale a Madrid” è stato l’auspicio di Martin Vassallo Arguello. “Dall’altura della capitale spagnola, con la superficie e le palle veloci, ai campi quasi al coperto, si passa alle nostre condizioni, complessivamente ideali per giocare un gran tennis. Ottimo trampolino per gli Internazionali d’Italia” ha sottolineato Lorenzo Volandri. Il ct degli azzurri ha usato parole affettuose per il Tc Cagliari: “Sono stato da voi tante volte, anche per la Coppa Davis. Ma prima, nel 2003 ho vinto in finale con Rafa Nadal sul campo centrale. Eravamo due ragazzini ma non potrò scordare mai il successo con Rafa, anche perché è stato il mio primo Challenger in carriera”.         

 

 

Mario Frongia

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Mercoledì, 05 Aprile 2023 09:05

Sensazioni d’esordio nel rugby in carrozzina

La felicità di vederli giocare e andare talora in meta disegna un quadretto indelebile, lasciando a mera statistica quel risultato di molto a poco che oltre ad essere stato messo in preventivo, non aveva alcun significato, a parte quello della prima volta assoluta.

In casa Sa.Spo si guarda con ottimismo al futuro della squadra di rugby in carrozzina: la trasferta romana è servita per capire capacità e limiti. Soprattutto diventerà essenziale punto di riferimento per i sette atleti che ora hanno un parametro su cui confrontarsi nello studiare forme e aspetti di una continua ricerca delle evoluzioni fisiche, tecniche e tattiche.

Tutti concordano, tra cui il presidentissimo Luciano Lisci, che la sfida persa con i vice campioni d’Italia della Polisportiva Milanese (76 – 10) sia stato un punto d’inizio non solo per i giocatori ma anche per lo staff presente negli impianti del Santa Lucia e composto dal dirigente Claudio Secci, dal meccanico Roberto Perra e dai tecnici Nicola Marcello, Dario Carrone e Sandro Floris (sono rimasti a casa, Carmelo Addaris e il vice presidente Antonio Murgia).

I rugbisti saspini hanno potuto sperimentare la pesantezza a livello fisico di una trasferta cominciata di primissimo mattino e conclusasi a notte fonda. Inoltre il caldo spaventoso li ha aiutati a convivere con determinate situazioni climatiche.

I forti lombardi si sono mossi in campo applicando degli automatismi che provano da oltre sette anni: il risultato rotondo porta la firma, tra gli altri, di ben quattro protagonisti della Nazionale guidata dal coach Franco Tessari, osservatore speciale nell’impianto che ha accolto il secondo concentramento del campionato italiano organizzato dalla FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali).

Ma la gioia della prima meta è stata incontenibile, per di più realizzata con eleganza e autorità da Salomon Menana Abaga Ocomo che poi ne ha realizzate altre 6, cui si aggiungono quelle del capitano Stefano Perra, Simone Melis e Fabio Sanna.

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Michela Demontis è la regina italiana della Muay thai.
La ventiquattrenne sassarese oro ai campionati nazionali assoluti dell'arte dei Re, che si sono disputati a Jesolo nei giorni scorsi
 
La sassarese Michela Demontis si conferma campionessa italiana di Muay thai. L'incoronazione a Regina dell'arte dei Re è arrivata nei giorni scorsi a Jesolo, dove si sono svolte le finali dei campionati nazionali assoluti di Muay thai e dove, sotto l'egida della Federkombat, sono saliti sul quadrato per le varie discipline in gara oltre duemila fighter.
 
L’atleta del team Tarantini, che ha già vestito la maglia azzurra nelle competizioni internazionali, non ha deluso le aspettative ed è salita sul ring del Palazzo del Turismo  con forte determinazione. Michela Demontis ha trovato di fronte a sé un'atleta preparata, Alessia Fiorentino, molto più alta e con un potenziale vantaggio nelle tecniche di pugilato. La ventiquattrenne sassarese non si è, però, fatta intimorire e, grazie alle sue doti tecniche, ha conquistato tutte e tre le riprese, portando a casa la medaglia e il titolo.
 
“Ci tenevo tantissimo a tornare alla vittoria dopo la sconfitta in Spagna, e conservare il titolo - ha detto Michela Demontis a margine del match -. Lavoro tutto il giorno in palestra ma devo conciliare anche gli studi, perché dopo la laurea in Scienze Motorie sto prendendo la seconda laurea in Management dello sport. E' davvero difficile mettere insieme gli impegni e riuscire ad allenarmi tutti i giorni, con due sedute ad altissima intensità. Ringrazio il mio padre sportivo Angelo Tarantini che fa i salti mortali per allenarmi al top, i miei trainer Paride Scanu, Franco Fois, quindi Vincenzo Casu che a Jesolo mi ha seguito all’angolo. Ho un team molto unito, preparatissimo e davvero eccezionale. 
"Un grande grazie, ovviamente, va alla mia famiglia, che non smette un secondo di sostenermi", ha concluso.

Il prossimo obiettivo della campionessa italiana è combattere davanti ai tanti tifosi di casa al Fight club championship, in programma a Sassari il 13 maggio.

La compagine sassarese in gara a Jesolo ha fatto registrare ottime performance e ha portato a casa risultati di tutto rispetto. Sul ring è mancata l’azzurra Jessica Meloni, dopo il ritiro in settimana della sua avversaria.
Copioso il medagliere del settore giovanile - 12 medaglie con 13 atleti -, guidato dal tecnico societario Vincenzo Casu. Nei Cadetti l'oro è andato a Luca Manchia nei 42 Kg, a Sofia Fiori nei 47 kg e a Viola Delaconi nei 37 Kg. Argento per Andrea Sofia Carta -47kg, per Arianna Grussu -37kg, per Rebecca Salis 65 kg e per Mattia Fois -42 kg. Bronzo per Chantal Pattarino nei -47kg, per Alice Campus -47kg, per Giacomo Barbieri -37kg e per Erica Deiana MUAY -55kg.  
Fuori dal podio Federica Meloni nei 48 Kg terza serie, uscita in semifinale, dopo aver disputato un ottimo incontro.
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