Mario Frongia

Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi

Domenica, 07 Aprile 2024 20:01

Cagliari, la Dea paga dazio alla Domus

Con l'Atalanta i rossoblù vanno sotto, tengono botta, combattono allo spasimo. E la ribaltano con Augello e Viola. Il tris con le big si apre al meglio. Tre punti d'oro in vista della trasferta in casa Inter

Mario Frongia

Il trittico Ata-Inter-Juve si apre come meglio non si potesse prevedere. Il Cagliari batte la Dea, risponde colpo su colpo, soffre, si gode 3 punti d'oro. Gasperini mastica amaro, Ranieri gli ha dato una lezione. Certo, calcio sporco, di ribattute e seconde palle. Ma anche consapevolezza e umiltà. Con pochi fronzoli  e nessun leziosismo. Una vittoria insperata che dà animo e coraggio. Un balzo importante per la corsa salvezza. E adesso, testa alla trasferta di San Siro con i primi della classe  

Tonici e combattivi. Si parte con Luvumbo e Lapadula in panca, Shomurodov, Gaetano e Oristanio in campo. Il primo squillo atalantino lo firma dopo 5' Ederson, palla a scheggiare la traversa. A seguire brivido Mina che rilancia e nel rimpallo mette nei guai Scuffet. La Dea tiene palla e ghirigoreggia, i rossoblù pressano alto e contengono. In ripartenza Shomurodov innesca Oristanio. L'Atalanta accelera, tre tocchi e Scamacca con lo scavetto beffa Scuffet: 0-1 al tredicesimo. Il palleggio degli ospiti non necessita di presentazione, e non si vede granché. Ma la qualità dei sesti in classifica, attesi dal Liverpool in Champions giovedì, è al di là del pur buon arrembaggio di Nandez e soci. La costruzione e le idee di gioco del Cagliari sono e rimangono modeste. A cascata, al ventesimo, finalizzazione e tiro non sono prevenute. E se Gaetano non si accende, giusto uno spunto con palla lunga, Oristanio soffre nella morsa Kolasinac-De Roon. Alla mezzora ci prova Sulemana, destro in angolo. Makoumbou  conferma di avere buona tecnica con il consueto tocco in più. Ed è un male. Si registra un tentativo di Lookman, Mina sventa. La sensazione è che la squadra di Gasperini abbia la piena consapevolezza di poter gestire, non solo il vantaggio ma anche gli strappi dei padroni di casa. Che ci provano. Su cross di Nandez Mina vola in area. L'arbitro Rapuano fa giocare, il Var conferma: no penalty. I rossoblù protestano anche per un successivo contatto in area tra Gaetano, stretto tra Kolasinac e Toloi, si gioca. Toni e ritmo salgono. Ma la qualità della manovra rimane modesta. Il Cagliari, almeno agonisticamente, cresce. Gasperini passeggia nervoso con le mani in tasca. I segnali sono quelli giusti: al 42' Shomurodov difende bene una palla a destra e l'appoggia su Augello, piattone sotto la traversa: 1-1. I sedicimila della Domus spingono la squadra. Si chiude con un batti e ribatti in mediana, Lookman che in area perde il controllo della palla a tu per tu con Scuffet e un Cagliari che mostra qualche segno di fatica. l'Atalanta matura in 45' il 56 per cento di possesso palla, gioca 180 palloni contro i 122 dei rossoblù. Ranieri può essere soddisfatto: per un tempo ha messo la colla agli ospiti e trovato il pareggio in contropiede.

Remuntada. Si riparte con la testa giusta e un corner, Nandez batte, Dmisiti spazza. L'Atalanta ricomincia a tessere gioco, il Cagliari morde caviglie. La manovra ospite è avvolgente. Sulemana mura De Roon. Gasperini pensa anche al Liverpool, fuori Scamacca e Koopmeiners dentro De Keteleare e Touré. Ci prova Dossena di testa, alto. Tourè impegna Scuffet sul ribaltamento di fronte. Si combatte. Toloi ribatte il destro di Gaetano. Il match rimane aperto. Entrambe, per atteggiamento non mollano. Sir Claudio inserisce Luvumbo per Shomurodov. Holm prende il posto di Zappacosta. Ci prova Lookman, Sulemana si immola. la partita si incattivisce. Giallo per Nandez (era in diffida, salterà la Juve), Luvumbo e Toloi. al 33' entrano Zappa, Viola e Azzi, fuori Nandez, Augello e Gaetano. La volata di Zappa coast to coast si chiude con la rimessa di Carnesecchi. Si va a mille. Imprecisa anche l'Atalanta. Ranieri spedisce Luvumbo a destra: il destro di Zito impegna Carnesecchi. Al 43' Viola incorna a fil di palo su cross di Luvumbo. Il 2-1 conferma il Cagliari last minute. La rete fa saltare per aria la Domus. Anche perché da Verona si ha conferma che il Genoa è sempre in vantaggio. Rapuano dà 5' di recupero. I tre fischi finali sono la manna dal cielo. E adesso pronti per San Siro.

Sabato, 06 Aprile 2024 16:55

Claudio Ranieri, testa alla Dea

Il Cagliari ospita l’Atalanta. Il fattore casa e il recupero di Gaetano tra le chiavi di un match molto delicato e una classifica che piange: “Dobbiamo provare a fare punti con tutti” dice il tecnico

Mario Frongia

A 24 ore da Cagliari-Atalanta ci sarebbe da intuire la formazione. Ma Claudio Ranieri è il maestro della pretattica. Ad esempio, Gaetano. Out con il Verona, potrebbe tornare domani dal via. Oppure, no. “Non si è allenato per l’intera settimana con tutti. Ma ha lavorato molto bene sull’aspetto fisico e negli ultimi tre allenamenti è stato con la squadra. È a disposizione” dice il tecnico. La presenza del trequartista del Napoli è una delle poche capace di far salire il livello tecnico della squadra, dando fantasia e finalizzazione, come testimoniano le due reti in tre presenze e 208 minuti totali. Nella conferenza stampa si ripassa dal centrocampo. Con il Verona, dopo un primo tempo pessimo e gli ospiti in vantaggio, sir Claudio ha tenuto fuori Deiola e Makoumbou per Sulemana, in gol, e Prati. “Devo decidere. Si possono ipotizzare conferme e turn-over. Per dire, Makoumbou contro il Verona è apparso giù di tono ma non era stato bene prima della partita e non l’ho detto. Vedo quel che accade in settimana e mi regolo. Ho giovani che stanno facendo bene, mi sono sentito sicuro di poter cambiare entrambi i centrocampisti”. Inevitabile un passaggio sull’assetto. “Sì, abbiamo bisogno del trequartista. Il Verona è una squadra difficile, avevo paura per le loro ripartenze e per l’aggressività. L’Atalanta è ancora più forte, dovremo avere le antenne ritte per captare ogni segnale”. Sulla formazione di Gasperini, la prima del trittico che a seguire vede Inter (San Siro) e Juve (Stadium), Ranieri taglia corto. “Abbiamo tre gare difficili e lo saranno tutte le ultime otto. L’Atalanta è una corazzata, fisica, tecnica, a volte perfetta. Dopo di noi affronterà il Liverpool. Dovremo fare la nostra partita per fare punti, con loro e dappertutto”.

Dramma attacco. Sul fronte avanzato, quello, anche al netto degli infortuni, peggio costruito e meno rinforzato dal club, poche storie. “Lapadula va solo ringraziato, gioca con un problema al tendine rotuleo. Pavoletti lo stiamo seguendo, vedremo come evolverà. Petagna dovrebbe rientrare la prossima settimana e Mancosu vedremo come progredisce”. Insomma, Caporetto o quasi. E Shomurodov e Luvumbo? Sul primo no news. Su Zito, Ranieri spiega: “Ha fatto passi da gigante. Dal debutto in B alla A. Talvolta dovrebbe essere più riflessivo, ma perderebbe in imprevedibilità. Crescerà giocando. Ora va a corrente alternata, ma è una bella pedina”.

Tifosi e arbitri. “Il pubblico? Ci fa sentire sicuri. Alla Domus abbiamo fatto più punti, ma anche fuori i tifosi ci sono stati. Nel nostro fortino sappiamo di avere sempre il supporto e ci sentiamo più sicuri. Avremo una grande squadra davanti, pesiamo bene ciò che c’è sulla bilancia”. Claudio Ranieri, la scorsa notte all’Auditorium del conservatorio ad applaudire Benito Urgu, affronta il tema delle decisioni arbitrali: “Gli arbitri, e lo sa anche il signor Rocchi, adesso che si lotta per salvezza ed Europa, sono chiamati alla super concentrazione. Gli errori ci saranno sempre, molti con il Var sono stati attenuati o cancellati. I ventidue in campo, la panchina, tutti, cercano di aiutare l’arbitro. Noi siamo i primi a determinare il corso di una partita. Mi piace l’arbitro che ha la sua autorevolezza, poi gli errori ci saranno sempre”. Intanto, con il Sassuolo rimontato in trasferta dalla Salernitana e il Lecce schiantato dal Milan, in attesa delle altre pericolanti, non si può pensare di gestire una gara in modalità difensivistica. 

 

"Il Verona? Abbiamo preso un buon punto, siamo stati bravi a contrastare una squadra forte. Il rigore su Luvumbo? Doveri ha arbitrato benissimo"

Mario Frongia

La prende larga, come al solito: "Nel primo tempo non abbiamo fatto male ma il Verona ha determinato il risultato". Claudio Ranieri non teme smentite: "Abbiamo trovato una formazione molto fisica e determinata. Nel primo tempo siamo stati masochisti. Ma non posso rimproverare la squadra, Loro hanno grande dinamismo, se l'avessimo giocata palla a terra a centrocampo, sarebbe stato rischioso perché loro prendono palla e ripartono. In più, i loro difensori hanno preso tutto. Ma nel secondo tempo siamo stati bravi. I cambi? Ho preferito mettere Viola per Shomurodov, che aveva fatto bene, mi serviva uno sulla trequarti. Dovevamo scavalcare il centrocampo, perché loro sono molto solidi. E non ho rischiato Gaetano, avrebbe potuto sentire fastidi all'adduttore". Sir Claudio fa i complimenti agli avversari. E ai suoi. "I tre ragazzini (Sulemana, Prati e Oristanio, ndr) mi hanno sorpreso. Sono ripartiti al meglio. Sapevo che con Nandez, reduce da due gare in nazionale, avrei potuto inserire Oristanio. Sapevo che sarebbe partito a mille. Capisce subito la partita. Sulemana? Sta diventando giocatore. Peccato, perché si è fatto male nel suo momento migliore. L'abbiamo preso perché ruba palla e smista bene. Sono felice per averlo con noi". Sul dubbio clou, poche storie: "Il metro dell'arbitro è quello. Doveri ha diretto benissimo, forse, Zito è caduto troppo facilmente".

Classifica e avversari. "Non andiamo dietro al nome delle squadre che affrontiamo, il Verona è una signora squadra, ha dato fastidio anche alle grandi. Hanno un motore e una struttura eccezionale. L'ho pareggiata contro una squadra compatta, determinata, brava nel gestire la palla e ripartire. Sono contento". Si ripassa dalle incertezze della vigilia. "Da ieri, avevo Mina, Lapadula e Nandez con il punto interrogativo. Mina prima dell'allenamento era da non convocare. Poi, è stato meglio". Il mister che cuce e rammenda. con un gruppo che risponde. Con una previsione ottimistica sul finale di stagione. "Sono fiducioso. Adesso, dirò ai ragazzi che non ci sarà da disperarsi se ci aspettano tre partite molto difficili. Il campionato, per la lotta alla retrocessione, è bellissimo. Lotteremo fino all'ultimo secondo. Vedremo alla fine se abbiamo i punti per stare in A".

Lunedì, 01 Aprile 2024 17:10

Cagliari,  pareggio che non aiuta

 

Il Verona passa in vantaggio, i rossoblù la rimettono in piedi. In coda, dopo il pari tra Sassuolo e Udinese, cambia poco. in vista di Atalanta, Inter e Juve, occasione sfumata per tenersi lontano dai meandri

Mario Frongia

Primo tempo modesto, ripresa incoraggiante. Con tanto di rete del pari. Ma non basta. Per scappare dallo sgabuzzino della serie A, serve altro. Specie se devi vedertela in rapida successione con Atalanta, Inter e Juve. La trentesima stagionale non permette brindisi in casa Cagliari. Il Verona passa in vantaggio ma se la gioca. Regge al pari rossoblù e porta via un punto. Che serve a poco a entrambe.  

Ospiti superiori. Il primo tiro, Lapadula, arriva dopo dodici minuti: chi annunciava una partita fisica, sulle seconde palle, di studio reciproco, è stato accontentato. Avvio di lanci lunghi e duelli individuali, la manna per il perfezionista Doveri, sempre molto vicino ai duelli. Claudio Ranieri l'ha preparata per il colpo grosso: Lapadula, Shomurodov e Luvumbo dal via. Nandez galleggia sul centrodestra. Dietro Mina è stato recuperato e se la vede con Folorunsho, dato per assente. Pioviggina, Pasquetta da dimenticare, il match è tosto. Ci prova Shomurodov in scivolata, risponde il Verona dello squalificato Baroni con Noslin, sempre insidioso ma Scuffet c'è. Il Cagliari c'è con la testa e la determinazione, ed è già qualcosa. Ma manca la costruzione, la palla va sempre indietro, mancano gli automatismi e gli inserimenti. E si ridà fiato all'avversario. La manovra, affidata a Makoumbou e Deiola, è frammentaria, impossibile contare quattro passaggi di fila. Per dire, il Verona, stessi punti dei rossoblù, 26, parte dal basso con Montipò che se la gioca con Serdar e Cabal. In avanti, senza gli strappi di Nandez e Luvumbo, imprecisi, si naviga a vista. Gli ospiti tengono botta. E pian piano crescono. Palla a terra, fraseggi, con Bonazzoli, Serdar e Tchatchoua che crescono. Si combatte ma le certezze sono minori dell'incertezza: proprio Bonazzoli - quarto gol in carriera al Cagliari - alla mezz'ora punisce i rossoblù con una stoccata aerea, su cross di Noslin, in vantaggio su Augello. L'1-0 è frutto di un'azione manovrata. Ranieri incrocia le braccia, il convento gli ha dato questo. Il suo Cagliari è sotto nel primo degli scontri diretti che valgono la permanenza in A. Ma se Mina e Dossena devono lanciare palloni da sessanta metri, lunghi, e Makoumbou non sa a chi darla e sbaglia e tentenna di suo anche su palle comode, c'è poco da rimuginare. E Magnani dietro giganteggia. Intanto, Folorunsho - di proprietà del Napoli - si divora il 2-0 a tu per tu con Scuffet con difesa e centrocampo in letargo. La reazione è blanda. E con i lanci su Lapadula - che riesce miracolosamente a stoppare un pallone ai limiti dell'area e poi viene fermato - si conclude davvero poco. Si chiude con il Verona in leggero vantaggio: 58 contro 42 per cento di possesso palla, 5 e 3 tiri, 131 e 109 passaggi.

La grinta c'è, ma non basta. Si riparte con Viola per Shomurodov, inesistente o quasi.Il primo guizzo è di Luvumbo, rimpallato. E il Verona va in gol dopo 3': palla persa da Zappa, fraseggio veronese al limite, Lazovic subentrato a Mitrovic, segna. Ma Doveri annulla per offside. Il Cagliari reagisce. Ci provano Nandez e Viola, gli ospiti reggono. Rabbia e cuore rossoblù. Si accende Luvumbo, strattonato in area, Doveri fa giocare. Zappa stoppa male a centro area. In ripartenza Scuffet salva su Dawidowicz e tiene a galla i rossoblù. Suslov subentra a Bonazzoli. Viola impegna Scuffet su punizione. Sulemana, Prati e Oristanio dentro al posto di Nandez, Deiola e Makoumbou. Ed è proprio Sulemana, dopo un batti e ribatti assurdo con Doveri che fa giocare, a pareggiarla con un destro sporco che beffa Montipò. A un quarto d'ora dalla fine, la lotta per stare in A si anima. Viola e Luvumbo giocano a calcio. Il Verona soffre. Montipò in uscita la svirgola di testa. Pare il momento buono per graffiare. Ranieri inserisce Azzi per Augello. Zampata di Folorunsho, a lato. Swiderski sostituisce Noslin. L'ultimo spunto, per il Cagliari, questo sconosciuto. Luvumbo in scena: prima impegna Montipò, su errore di Magnani, poi calcia a lato di sinistro. Doveri dà sei minuti di extratime. Si chiude 1-1, un po' meglio per il Verona. Poca roba per i padroni di casa.       

Notarelle

Sir Claudio, ci sei? Pasquetta da subalterni per Jankto, quello che "sta rendendo meno di quanto ci aspettassimo", Prati, l'investimento importante per il futuro, e Oristanio, il tuttocampista che "chissà se riusciremo a tenere". Tra i papabili, fuori anche Sulemana, non al top, Viola, benzina già finita?, Azzi e i due difensori di "valore internazionale". Il campo dirà altro. Con i virgolettati presidenziali che spiegano metà di quel che dice la formazione iniziale. E l'atmosfera del club. Il timore è che anche Claudio Ranieri si fidi meno, del capo e dell'entourage, e sappia bene che siamo agli sgoccioli. Il timore che venga lasciato da solo con il cerino in mano, vale qualunque sia l'epilogo. La sensazione? Se ne lascerà tre dietro. Dovremo fargli un monumento, almeno i tifosi per bene. Poi, andrà via senza guardarsi indietro. 

Sabato, 30 Marzo 2024 18:56

Cagliari, obbligato a vincere

"Con il Verona non sarà decisiva ma molto importante" dice Claudio Ranieri. Il tecnico tiene alta l'asticella ma il match di Pasquetta non si può toppare. In forse dal via Luvumbo, Gaetano e Mina

Mario Frongia

Claudio Ranieri è maestro, anche, di pretattica. Così, quando a 48 ore dal Verona dice che "Non sarà una partita decisiva ma molto importante", sa bene che è vero anche il contrario. Il Cagliari ha di fronte un match da non sbagliare. Di gamba, testa e cuore. Cento minuti a mille all'ora per battere, lunedì alle 15, il Verona compagno di classifica a quota 26 punti. I dettagli? In caso di arrivo a pari punti si va in B per una serie di argomenti. Tra questi, scontri diretti (rossoblù sconfitti 2-0 all'andata), differenza reti tra le contendenti e generale (veneti messi meglio). Insomma, un faccia a faccia speciale. Sia per i 3 punti, sia per dare uno sguardo in fiducia al futuro con le big da affrontare. Ma è meglio andare una gara per volta. Questa di dopodomani non necessita di particolari motivazioni. Con la Domus sold out ("Non ho più parole per ringraziare i tifosi. Venite allo stadio e fate dieta" ironizza il tecnico), Sir Claudio inquadra il bersaglio: "Dopo il Verona ci aspettano altre otto partite. Troviamo formazioni di alta classifica. Lunedì dobbiamo cercare la vittoria, sarebbe importante poter prendere i tre punti". La frase è scontata, il senso pure. Rimane quel genere di scossa che l'allenatore di Testaccio trasmette. Al gruppo e all'ambiente, di quel che accade in società poco si sa. Ma pare che un Fondo statunitense stia lavorando sottotraccia per acquisire il club: non necessariamente una cattiva notizia, anzi. Intanto, il pomeriggio di Pasquetta 2024 - dopo il pari strappato dal Frosinone a Marassi con il Genoa - si annuncia caldissimo. Con nove partite da giocare con la rabbia e l'incoscienza di chi non vuol retrocedere. Meglio non scherzare. 

Dal passato al presente. "Il Verona è meglio rispetto all’andata. Parliamo di una squadra fisica e che punta subito ad attaccare. Servirà una grande partita per riuscire a vincere" spiega Ranieri. Che accelera: "Giochiamo contro una squadra determinata che si difende bene, si chiude e riparte in velocità. Ci assomiglia, ma penso sia più fisica di noi, non a caso è la squadra che commette più falli. Per questo, serve rapidità e reattività. I singoli? Prima avevano Djuric, adesso c'è Noslin da tenere d'occhio". Il Verona, per cause societarie, ha subito una rivoluzione a gennaio con la partenza dei big. Ranieri taglia corto: "Non mi fido. Lì l'abbiamo persa pagando cara l'espulsione di Makoumbou. Ripeto, chi non giocava prima, ha avuto la possibilità di dimostrare quanto vale. In attacco sono cambiati, adesso Baroni ha due punte che vanno nello spazio".

I riabilitati. Dalla sconfitta di Monza il parco si ricompone. "I nazionali sono rientrati in buone condizioni. E anche Gaetano, Luvumbo e Oristanio possono darci una buona mano anche se non sono al massimo. Mina? Si è allenato con il gruppo ma l’ho fermato per non correre rischi. Abbiamo ancora due giorni di tempo per decidere. Sulemana? Potrà darci tanto in queste ultime gare" spiega il coach rossoblù. Il tono, condito dal solito sorriso, non è particolarmente convincente. Con il poker di acciaccati che può essere della gara, la musica potrebbe essere innegabilmente diversa. Senza, specie in avanti, è complicato segnare. E per battere il Verona fame, abilità e cattiveria sotto porta saranno decisive. Si vedrà.

Martedì, 26 Marzo 2024 19:21

Cagliari, a Pasquetta caccia ai 3 punti

 

Il Verona alla Domus, match da giocare senza paure e tatticismi. La vittoria con la squadra di Baroni vale mezza salvezza

Mario Frongia

Claudio Ranieri arriva alla sfida con il Verona, che da sola vale mezza salvezza, con una lista di variabili da brivido. Il post sosta, la sconfitta di Monza che ha interrotto la serie positiva con 8 punti in quattro gare, gli impegni dei nazionali in Europa e oltre oceano, gli acciaccati. Lo fa dopo aver abbandonato il terzetto di coda. Ma ai suoi chiede - anzi, li obbliga - di non pensarci. Dopo ventinove giornate, ventotto giocate nei seggiolini che portano alla B, il Cagliari deve ragionare da condannato. La posizione ideale per non mollare di un centimetro, ribattere colpo su colpo, raschiare fino all'ultima goccia di energia. Con i veneti - che arrivano senza Suslov e Folorunsho: giro fortunato per i rossoblù! - non sono ammesse sbavature. Anche perché tutto si accorcia. E le altre saranno più determinate che mai. Dando per pressoché spacciata la Salernitana a quota 14, Sassuolo (23), Frosinone (24), Empoli (25), Cagliari e Verona appaiate (26), Udinese (27) e Lecce (28) se la giocano alla morte. Tra le pericolanti, sabato il Frosinone va a Genova. Ma è lunedì 1° aprile che lo show si accende. Alla Domus alle 15 il match tra le formazioni di Ranieri e Baroni. In contemporanea, per la trentesima di campionato, si giocano Sassuolo-Udinese, Lecce-Roma, Bologna-Salernitana e, alle 20.45, Inter-Empoli. Facile pronosticare che si tratti di partite fondamentali per il destino delle peggiori otto della serie A. La sensazione è che Lecce e Frosinone siano alla quasi canna del gas. Mentre per Sassuolo, anche senza Berardi, Empoli, con Nicola che non cede, e Udinese, strutturata fisicamente, Verona, in buone condizioni mentali nonostante sia stata spolpata a gennaio, e Cagliari in versione play off Bari, il tutto possa chiudersi con la permanenza tra le migliori venti d'Italia. I bookmakers, con l'ausilio di algoritmi, precedenti, trend, calendario, infortuni, momento eccetera, per le due poltroncine ancora libere danno più a rischio proprio Cagliari, Empoli e Frosinone. Per Sir Claudio un motivo in più per motivare i suoi. Ed esorcizzare, visto che c'è e non guasta, gli scontati quanto inopportuni peana societari su impegno, attaccamento ai colori sociali, sforzo e  "tutti assieme ce la faremo!"

Una giostra folle. Mina, Gaetano e Luvumbo sono il tris che permette al tecnico di giocare con meno patemi. Il punto interrogativo riguarda le condizioni del terzetto, reduce da acciacchi muscolari. Con i tre in campo, il discorso cambia e non di poco. Sia per presenza fisica e leadership (Mina), sia per tecnica e imprevedibilità tra le linee (Gaetano), sia per le accelerate (Luvumbo) è innegabile che il poter contare sul trio è basilare per approcciare ai venti al meglio. La squadra, che si è ritrovata oggi ad Asseminello, ha riacceso i motori senza i nazionali. Tra amichevoli e gare di qualificazione sono in giro Makoumbou, in Francia con il suo Congo, Shomurodov con l'Uzbekistan ha giocato contro Hong Kong e si è infortunato, Lapadula è a Lima con il Perù, match con la Repubblica Dominicana. Il bomber dovrebbe mettersi a disposizione giovedì. Domani sono in rientro Prati e Oristanio (Under 21), Nandez (Uruguay), Hatzidiakos (Grecia) e Obert (Slovacchia). Insomma, per l'allenatore di Testaccio le valutazioni saranno delicate. "Per stare in A serviranno 36, 37 punti" le stime di Ranieri. Occorre vincere gli scontri diretti. Dopo il Verona alla Domus arriva l'Atalanta, quindi si incrociano Inter a San Siro e Juve in casa. Poi, si va a Marassi con il Genoa, scontro direttissimo alla Domus con il Lecce, il Milan fuori, il Sassuolo al Mapei stadium e e la Fiorentina alla Domus. Per le ultime tre gare, meglio prima, potrebbero tornare a disposizione Petagna, Mancosu e Pavoletti. Ma adesso c'è da pensare al Verona.

Appalti e percorsi che facilitano il lavoro delle amministrazioni. L'ente diretto da da Maria Assunta Serra brucia le tappe e prende il premio da 75mila euro, applausi e congratulazioni al summit europeo in corso a Bruxelles

Mario Frongia

L'innovazione come un'obbligata e virtuosa linea di sviluppo. La ricerca che inquadra presente e futuro. Un pool selezionato, competente e motivato. Una questione, in definitiva, di energie. condivisione, scienza e sguardo a un futuro che è sempre più presente. Se poi ci si mette quel pizzico di determinazione e orgoglio isolano, il quadro è completo. Ecco perché non può essere un caso che in un settore fortemente competitivo su scala internazionale, l'unica struttura del settore che sventola il tricolore in Europa, sia made in Sardinia. Selezionata per la categoria “Innovation procurement iniziative”, tra i tanti finalisti Sardegna Ricerche è stata premiata a Bruxelles da una giuria di esperti. Podio superlativo, accreditamento e reputazione che cresce. Per Maria Assunta Serra, direttore generale dell'azienda ai vertici delle attività di ricerca, un motivo d'orgoglio e soddisfazione condiviso con collaboratori e dipendenti. Applausi e congratulazioni sono arrivate ieri pomeriggio, proprio nel cuore del summit dell’European innovation council.

 Gli appalti innovativi. Il progetto, realizzato con i fondi del Fesr 2014/20, prevede vari step strategici per Sardegna Ricerche. "Parliamo di modelli, dinamiche e piano d'azione che contribuiscono a modernizzare il settore pubblico con soluzioni più efficienti ed economiche. Ma non solo. Si tratta di ricerche - spiega la dottoressa Serra - che facilitano l’accesso al mercato a nuovi operatori. E pensiamo soprattutto alle piccole e medie imprese. In sostanza,, si tratta di percorsi che riescono a dare risposte tecnologiche alle necessità delle pubbliche amministrazioni che non trovano soluzioni sul mercato. Un esempio? Dagli appalti innovativi che abbiamo messo in atto sono nati i lampioni intelligenti voluti dal Comune di Monserrato per migliorare il traffico che, attraverso dei sensori collegati con la centrale della polizia municipale, segnalano le lunghe code o gli incidenti stradali, consentendo un intervento mirato alle forze dell’ordine". Soluzioni funzionale, capaci di chiudere al meglio, per i cittadini e le municipalità, situazioni di disagio e pericolo. E ancora. "Abbiamo messo a punto anche le barriere smart del comune di Pula che ha così trovato il sistema per tutelare la laguna di Nora anche in caso di alluvioni o forti piogge evitando danni all’ecosistema e alle imprese della zona" rimarca il dg.

Gioco di squadra. Sempre con il supporto di Sardegna Ricerche, il Policlinico Universitario di Cagliari sta realizzando un nuovo strumento per la diagnosi precoce del tumore del colon retto. L'Areus (Azienda regionale emergenza urgenza Sardegna) ha completato con successo un appalto di innovazione per guidare gli elicotteri con nuovi strumenti di assistenza al volo e all’atterraggio in condizioni meteo avverse. Mentre il comune di Fonni ha creato un prototipo di bidone intelligente per la raccolta differenziata. "Da decenni siamo impegnati nella promozione della ricerca e dell'innovazione con particolare attenzione alle piccole imprese. Anche per questo offriamo programmi di finanziamento e supporto per gli appalti di innovazione lanciati dalle pubbliche amministrazioni regionali, al fine di consentire loro di analizzare e soddisfare le proprie esigenze tecnologiche. Inoltre - dice Maria Assunta Serra - li aiutiamo a indirizzare al mercato una domanda di innovazione che prima non era contemplata, costruendo un nuovo quadro che definiamo amichevole”. Ma non è tutto. Con l’Innovation procurement Sardegna Ricerche e la Regione Sardegna hanno coniugato il concetto di innovazione e il concetto di acquisto pubblico aiutando gli enti locali regionali, "anche i piccoli comuni, in un percorso collaborativo non centralizzato" chiosa il dg. Il premio, consegnato ieri da Jo Brouns, ministro fiammingo per l’Economia e l’innovazione, e da Elisa Ferreira, commissaria europea per la coesione, prevede anche un contributo da 75mila euro. Il progetto per la partecipazione all’Euipa è stato realizzato con il supporto dell’ufficio della Regione a Bruxelles.

 

Numeri importanti dalla scuola di chirurgia robotica dell'Arnas. "Alta tecnologia ed eccellenza sono il presente della medicina" dice Agnese Foddis

Mario Frongia

 

Un brindisi meritato. Condiviso, frutto di un percorso complesso, con un'attenzione particolare alle innovazioni tecnologiche. Un'asticella di pregio, sostanza perfetta per i pazienti, quella che scavalca la struttura di Urologia, Trapianto di rene e Chirurgia robotica dell'Arnas Brotzu. Diretta da Andrea Solinas, l'équipe taglia un traguardo mica male con oltre mille interventi urologici robotici e seguiti. “La nostra scuola aperta a medici e infermieri, di area chirurgica di tutta Italia, agli specializzandi e ai medici in libera professione, è uno dei fiori all’occhiello dell’Azienda. Giungono al San Michele - dice Agnese Foddis, direttore generale dell'Arnas Brotzu - corsisti da mezza Italia. Qui da noi imparano le tecniche del sistema da Vinci. E con le loro nuove conoscenze, contribuiscono a potenziare un settore che, a differenza di quanto comunemente si pensi, è il presente della medicina”. Orizzonti di cura, terapie, assistenza e chirurgia di eccellenza. Staff di sala con preparazione e conoscenza all'altezza di un comparto che si evolve di continuo. Con gli specialisti e il management che rafforzano credibilità e reputazione dell'Azienda di piazzetta Ricchi. Medicina all'avanguardia. “L’Urologia ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della robotica. Ma oggi - spiega Andrea Solinas - ne facciamo largo uso anche per altre specialità come la chirurgia generale e bariatrica. Gli interventi sono realizzati con l’ausilio del robot da Vinci, la piattaforma più avanzata per la chirurgia mini-invasiva disponibile sul mercato mondiale, nonché l’evoluzione della laparoscopia tradizionale”. Un traguardo di pregio. Per una sanità che non può fermarsi ma deve accelerare. "L'obiettivo è stato colto grazie alla volontà di un intero reparto ospedaliero che ha creduto nelle formidabili potenzialità alla chirurgia robotica,  considerata da tanti fantascientifica. La storia è incisa nel tempo. E racconta di passione medica, competenza, altruismo. E anche un sano e ottimistico sguardo verso il futuro. Nel febbraio del 2011 al San Michele è stato effettuato il primo intervento di chirurgia robotica. Sul tavolo operatorio un paziente alle prese con una prostatectomia radicale per carcinoma della prostata. L’anno seguente, il primario Mauro Frongia con la sua equipe, hanno eseguito il primo prelievo di rena da donatore vivente. Lo specialista, dopo aver frequentato la sala robotica dell’ospedale francese di Nancy guidata da Jason Hubert, ha visto lontano. E ha aperto una pagina indelebile della chirurgia isolana. Ma non solo. Nel 2013 il team di capitan Frongia va di nuovo a scuola. Dalla Francia agli Stati Uniti. A Chicago gli specialisti dell'Azienda cagliaritana seguono una stage curato da Enrico Benedetti, docente all'University of Illinois. La pagina seguente si scrive da sola: al rientro all’Arnas il team esegue il primo trapianto di rene interamente robotico. E poco dopo il primo doppio trapianto di rene mai eseguito al mondo. Da lì in avanti le tappe sono preziose e in continua crescita.

Il gruppo guidato da Mauro Frongia sgobba e migliora di giorno in giorno le performance. Aggiornamento, condivisione e amore per un mestiere duro quanto fondamentale per la vita di tante persone, sono i capitoli chiave. Il 2017 è un anno decisivo. Matura l'attenzione alle tecniche più avanzate e cresce il confronto con le eccellenze mondiali. Il passo è breve: al Brotzu apre la Scuola di chirurgia robotica dotata di una propria sala operatoria. Un genere di chirurgia considerata mini invasiva che permette al chirurgo di non operare direttamente con le proprie mani, "ma di utilizzare una console di comando collegata a una serie di bracci robotici. In questo modo si evitano i tremori fisiologici delle mani e si riduce la percentuale di errore. Al contempo, si velocizzano le procedure, diminuisce l’invasività degli interventi e si aumenta la precisione. E per i pazienti significa operazioni più brevi, meno dolori e cicatrici, minor tempo di recupero, che in alcuni casi si riducono a poche ore rispetto ai giorni o alle settimane delle tecniche tradizionali. A tutto vantaggio dei costi e dell’efficienza dei reparti ospedalieri" rimarca una nota dell'Arnas. La questione è chiara: per poter manovrare il robot servono competenze molto elevate da parte del chirurgo e del personale di sala: "Non a caso è obbligatorio che ogni manovra venga eseguita sotto il diretto controllo del chirurgo, non effettuabile altrimenti. Ripetuti controlli di sicurezza impediscono qualsiasi movimento indipendente degli strumenti o delle braccia robotiche. Si tratta di competenze che si acquisiscono attraverso una specifica alta formazione, garantita dalla scuola dell’Azienda diretta da Agnese Foddis.

 

Il velista cagliaritano si è piazzato terzo nella regata in solitaria Global. È il primo sardo e il quinto italiano a riuscirci. “Ma adesso riparto” dice con un sorriso

Mario Frongia

Anche di fronte a fortunali e tempeste ha reagito con un sorriso sincero. Guasti meccanici, manutenzioni impegnative, onde alte dieci metri. A migliaia di chilometri dalla costa più vicina. Luoghi esotici, da Capo Horn agli oceani più temuti. Anche da chi va per mare da bambino. Andrea Mura è approdato l’altra sera a Marina La Coruña, in Spagna. Ha chiuso il giro del mondo in solitaria dopo quattro mesi di forti temporali, vortici, buriane. “Il momento più difficile? Le onde alte sette metri e un vento da 40 nodi al largo dell’Argentina”. Il sorriso viene inquadrato da telecamere e fotoreporter. Andrea e il suo Vento di Sardegna sono la notizia. Un ottimo esempio di professionalità, passione, temperamento. Quattro mesi di navigazione per compiere la Global Solo Challenge. Un giro del mondo che non fa sconti, meno che mai ai velisti più esperti. Una circumnavigazione senza scalo e assistenza. Sotto peso forma di svariati chili, il volto cotto da salsedine e sole, Andrea Mura è un buon esempio per i giovani, per quanti amano lo sport, per coloro che vogliono cimentarsi con rinunce e sacrifici. Mai domo, classe 1964, ha già in mente da dove ripartire. E l’ha detto ai cronisti appena sbarcato in Galizia: “Sì, le sirene dell'Oceano mi chiamano. Mi piace pensare a un'altra impresa, simile a questa che ho appena concluso. Una sfida che giorno dopo giorno, miglia dopo miglia, ha pian piano selezionato i concorrenti. Siamo partiti in sedici l’autunno scorso da La Coruna e siamo arrivati in sette”. Dunque, neanche il tempo di rassettare le vele ed ecco il nuovo obiettivo: “La Vendèe Globe, la circumnavigazione del globo non stop. Si arriva e parte dal porto francese Les Sables d'Olonne, nel dipartimento della Vandea. La regata è simile alla Global ma si svolge con barche tutte uguali, molto più grandi e performanti, come gli Imoca 60, mono scafi di 60 piedi”.

Si ripassa dal terzo posto nella Global. Un piazzamento che ha confermato le abilità nautiche di Andrea Mura. Vento di Sardegna, Open 50 varato nel 2001, ha fatto egregiamente la sua parte. Ma il coraggio e la determinazione del velista cagliaritano hanno fatto la differenza. Senza non si reggono le 26mila miglia del tracciato. Con il nodo Sud America che non si scorda. “Nella risalita dell'Atlantico, al largo di Buenos Aires sono incappato in una tempesta, con vento di 40 nodi e onde che hanno raggiunto i sette metri di altezza. Condizioni estreme che hanno quasi rovesciato la barca, una botta terribile che per fortuna non mi ha provocato dei danni alla schiena. Beh, quella volta mi sono davvero spaventato e ho avuto paura” ha raccontato con l’immancabile sorriso, noto anche al grande pubblico televisivo che lo ha seguito grazie ai video inviati alle emittenti locali e nazionali. Il terzo posto lo ha catapultato nella storia della navigazione oceanica. Intanto, è il primo sardo che ha circumnavigato la terra su una barca a vela. Ed il quinto tra gli italiani. A La Coruña si è goduto gli applausi dei tifosi e degli amici. E, soprattutto, l’abbraccio della moglie Daniela e dei figli Lucas e Marvel.  “Cosa significa questo viaggio? Servirebbe tanto tempo per raccontare il significato profondo di questo lungo viaggio negli oceani. Ma ci provo in due parole. La prima è l'amore, per il mare, per l'ambiente, per noi stessi, per gli altri. La seconda è il  rispetto. E penso all'ambiente e alla vita. Potrà sembrare banale ma queste due parole sono sempre con me. Qui in Spagna non è la fine ma l'inizio di tante altre avventure”.

Sabato, 16 Marzo 2024 18:49

Ranieri, Monza con più qualità

“Noi siamo questi ma abbiamo perso per un episodio. Ci siamo stati con il cuore”. Per il Verona i rientri di Mina, Luvumbo e Gaetano

Mario Frongia

La giostra prosegue. E non è una notizia: per stare in A, se per ventisette giornate sei stato tra le ultime tre, serve qualità e continuità. Il Cagliari ha altro: “Cuore. Questa sconfitta non è un passo indietro” dice il tecnico. Ma talvolta non è bastato. Il Monza si è presa la posta massima con il minimo sforzo, un Maradonata di Daniele Maldini su punizione. Claudio Ranieri la prende larga. “Noi? Un solo tiro in porta e Lapadula era in fuorigioco. Sapevamo delle qualità del Monza, abbiamo approcciato in modo compatto. Ma non voglio usare scuse anche se ci mancavano giocatori di qualità e rapidità”. L’accenno ai forfait di Mina e Gateano, più Luvumbo, è chiaro. Il trio dovrebbe esserci alla Domus alla prossima, dopo la sosta contro il Verona. Un altro, l’ennesimo, faccia a faccia che vale un  pezzo di salvezza. Sir Claudio rimarca un aspetto: “I ragazzi hanno dato tutto e ho fatto loro i complimenti. Avevamo impostato la gara nelle ripartenze. Nel secondo tempo abbiamo rischiato qualcosa di più. Qualità? Questa è la nostra. Ci dispiace non aver dato una gioia ai nostri tifosi, quello sì”. Ecco, la qualità. L’onestà intellettuale del tecnico è merce rara nel settore. E le mistificazioni societarie non aiutano, anzi. Il Cagliari, anche se i tifosi devono giustamente gioire per la doppietta e il recupero di Shomurodov, si aspettavano altro. Adesso, si attendono Petagna e Pavoletti. Mentre da Hatzidiakos a Wieteska, e contro il Monza, anche Jankto è stato sotto la sufficienza, le risposte sono quelle che sono.

Il bersaglio. Sul tema caratteristiche tecniche, Ranieri non fa sconti: “Se paragoniamo la nostra qualità a quella del Monza forse non abbiamo capito bene la differenza che c’è tra noi e loro”. Tono serio e sostenuto. Pausa. E ripresa: “Siamo fieri di quello che abbiamo fatto. Palladino ha messo su un bel gruppo, giocatori con esperienza, gioventù e qualità. Li avevamo imbrigliati bene ma sulle palle inattive non puoi farci niente. Sono una bella squadra”. Il tecnico rientra nella gara. “Makoumbou non stava bene, sapevo che non poteva dare il suo solito contributo e l’ho sostituito all’intervallo”. Quindi, il commento, inevitabile e non piagnucoloso, sugli assenti: “Gaetano e Mina? Sì, ci sono mancati. Come Luvumbo, ci danno imprevedibilità, ma non voglio parlare degli assenti. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, loro hanno trovato il gol alla fine del primo tempo. Peccato”. Si passa oltre. “Non sono deluso per non aver fatto punti, sono soddisfatto della prova dei miei. Leviamoci via le parole negative dalla testa, pensiamo al lavoro e al sacrificio che serve per salvarci. Dopo la sosta dovrei recuperare Mina, Gaetano e Luvumbo”.

Sguardo sul futuro. “I ragazzi? Sono dispiaciuti ma mi sono complimentato. Ripeto, abbiamo trovato una squadra che gioca bene a calcio, abbiamo sbagliato ma non rimprovero nulla ai ragazzi. Ho sempre detto che ci salveremo, se lo faremo, solo all’ultima giornata. Non pecchiamo di euforia dopo aver tirato fuori la testa dall’acqua”. Spazio anche alle battute: “Quando non vinco i miei cambi sono sempre tardivi!”. In sala stampa si sorride. Sir Claudio si porta avanti: “La sosta arriva nel momento migliore per recuperare la condizione. Aver perso a Monza non sposta nulla. Sappiamo di dover lottare fino all’ultimo, con grande motivazione, poi vedremo il risultato. Intanto, faccio i complimenti a Maldini, ha trovato l’angolo giusto”. In chiusura il plauso ai 2.400 tifosi rossoblù accorsi al Brianteo. “Volevamo fare una grande partita per loro, siamo contenti che ci seguano con passione e con supporto. Solo così ci possiamo salvare».

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