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Un miracolo, incredibile ma vero. Una storia a lieto fine che scomoda tante storie. Storie di uomini, luoghi, sport, partite, sudore e sacrificio. Il Cagliari che si riprende la serie A dopo dodici mesi nell'inferno della B, playoff inclusi, ha un mattatore: Claudio Ranieri. Il tecnico di Testaccio, curriculum sontuoso aperto proprio a Cagliari con la cavalcata dalla C alla A applaudita oltre tre decenni or sono, ha forgiato e riformato un gruppo senza leadership, scollato, demotivato, incapace di assumersi le proprie responsabilità. Ha ridato fiato e forza ad atleti acerbi ed esperti, magari alle prese con acciacchi e infortuni di vecchia data. Una sorta di secondo padre, abile nell'intercettare le frequenze dei suoi e di codificarle a favore del gruppo. Ha instillato lo spirito e la determinazione indispensabili per cogliere qualsiasi obiettivo. La risalita ha del fenomenale se si pensa al modo, il contesto e gli interpreti. Ranieri ha preso la squadra nel girone di ritorno, da quattordicesima, più vicina ai play out che alla testa della classifica. Una situazione orribile, figlia dell'esonero di Liverani, della cacciata dei direttori sportivo e generale, Stefano Capozucca e Mario Passetti, del trasloco alla Primavera dei collaboratori tecnici, Roberto Muzzi e Fabio Pisacane. Mosse che hanno confermato l'approssimazione, un filo di supponenza e la mancanza di un progetto. Sir Claudio ha visto, sentito e capito. Ed è andato oltre. Ha blindato da subito il gruppo, e se stesso, dalle interferenze societarie.

E, soprattutto, l'ha riavvicinato ai tifosi in modo serio, corretto, trasparente, senza secondi fini. Insomma, una piccola grande rivoluzione. Poi, ha seminato la sua dottrina, basata su lavoro, esperienza e concentrazione. Sul campo, come qualsiasi novellino, ha spostato cinesini e birilli e sgomitato in tuta e scarpette con la rosa. Ha ridato coraggio e fiducia a Lapadula (capocannoniere della B con 21 reti, 26 in stagione), Nandez e Mancosu. Ha lanciato gli Under Obert, Kourfalidis e Luvumbo. Ha trasformato Dossena, proveniente dalla C, fatto diventare portiere di ottimo livello Radunovic, ridato smalto ad Azzi e aspettato Rog e Pavoletti, autore del gol partita, e campionato!, al quarto minuto di recupero a Bari. Inoltre, ha risistemato la difesa: il reparto ha dimezzato le reti subite in pochi mesi. Ha inventato Makoumbou regista e creato una intercambiabilità proficua tra Lella, Deiola, Di Pardo, Zappa, Altare. In definitiva, un percorso utile da studiare nelle scuole di progettazione, gestione e conduzione sportiva professionistica. D'altronde, senza questo mix non si riesce a vincere i play off, con la doppia finale contro i pugliesi spinti da sessantamila tifosi al san Nicola. Ranieri è stato quel manager pulito e competente indispensabile in un club che ha mostrato più di una lacuna. la serie Aè stata ripresa in dodici mesi. Il passato va tenuto bene a mente. A partire dalla vergognosa retrocessione di Venezia, incapaci di battere i padroni di casa imbottiti di riserve e già retrocessi, con la Salernitana travolta in casa dall'Udinese. Un film horror al termine di un torneo allucinante con Semplici esonerato dopo tre giornate, Mazzarri allontanato a tre turni dalla fine con la chiamata di Agostini, Godin e Caceres fulminati in diretta tv - va tenuto bene a mente. E deve servire da monito per l'immediato futuro.

Adesso, c'è da godersi la festa. il popolo rossoblù merita di godersi a fondo la promozione. Ma il tema chiave, avvertito dai più, riguarda il futuro dell'allenatore. Innanzitutto, c'è da chiedersi quale possa essere la scelta di Ranieri. Il tecnico avrebbe in automatico il prolungamento. Ma su questo fronte è presto per capire se, dopo aver firmato un monumento sportivo ed etico impensabile cinque mesi fa, decida altrimenti. La serie A impone una profonda rivisitazione dell'organico. Il campionato delle migliori venti d'Italia è profondamente diverso dalla B e non solo per introiti, potere e visibilità. Tecnicamente occorre e si rende indispensabile, un restyling corposo e meditato. Quindi, investimenti e competenza. Claudio Ranieri il suo non solo l'ha fatto ma ha lasciato capire cosa significa essere consci dell'insieme delle conoscenze, delle buone pratiche e dei modi necessari nel mondo del pallone, più o meno dorato. Adesso, la palla è nel campo della proprietà. Dita incrociate.

 

Mario Frongia

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Due giorni di trainig, uno di practice per testare il campo dei regata e poi finalmente, venerdì 9 giugno alle 12:30 la prima partenza dei Nacra 15, i multiscafi propedeutici alla classe olimpica dei 17 piedi, impegnati a Cagliari fino a domenica 12 nella regata nazionale organizzata dal Windsurfing Club, tappa del circuito della European super-series.

Per gli equipaggi attesi allo start un massimo di 12 prove che si annunciano in condizioni meteo piuttosto variabili. Tra i partecipanti, tutti sotto i 19 anni, i cagliaritani Alessandro e Carolina Vargiu, incoronati a Viareggio campioni italiani giovanili 2022 (passati di recente dal Wcc al Ycc) e Leonardo Vascellari con Eleonora Bandel (Wcc), entrambi provenienti dalla classe Dragoon dove hanno vinto l’oro ai campionati italiani ed europei; Benedetta Ghiani, con Gigi Zonca a prua (Ycc), che hanno conquistato un argento al mondiale 2022, nella categoria under 16, con i compagni di circolo Lorenzo Sirena e Alice Dessì; Matteo Porru e Chiara Cavagnoli, che potrebbero dare il meglio di sé in condizioni di vento sostenuto e Luna Castriotta e Filippo Sollai entrambi dello Wcc. Assente la nostrana Sofia Gorgerino così come, per problemi a un ginocchio, Manfredi Marioni, (Centro Velico 3v di Roma) attualmente primo nella ranking list. Tra gli atleti del circolo Svagamente di Pescara, si segnala la presenza di Enrica Morelli con Stefano Troiano, argento ai giovanili. Dopo il passaggio di consegne tra gli atleti del lago di Garda, arriva a Cagliari l’equipaggio Leonardo Vadagnini con Vedovelli a prua, del circolo Acquafresca.

Saranno premiati i primi tre equipaggi assoluti, il primo equipaggio U19, U16 e il primo equipaggio esordiente. 

La nazionale, quarta tappa dopo Anzio, Follonica e Pescara, precede i campionati europei 2023 che si disputeranno a Knokke-Duinbergen in Belgio a fine luglio e il campionato giovanile doppi Fiv, che assegnerà il titolo italiano sul lago di Garda, ai primi di settembre.

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Festeggiamenti nel capoluogo sardo per i neo e pluri-campioni del Windsurfing Club Cagliari Antonello Ciabatti e Luisa Mereu che anche si aggiudicano (per l’undicesima volta),  il titolo di campioni italiani Hobie cat 16, dopo due giornate di altissima competizione, con sette prove in tutto, dal venerdì al sabato e una costante minaccia di pioggia che si è riversata pesantemente la domenica, imponendo una prematura fine di campionato. Al termine delle tre prove della prima giornata, Ciabatti e Mereu concludono al secondo posto (ma a pari punti), dietro le campionesse del mondo della categoria femminile Caterina Degli Uberti e Diana Rogge, del Tognazzi marine Village. Ma già all’inizio della seconda giornata, gli atleti cagliaritani prendono il sopravvento, premiati dalla regolarità dei piazzamenti tra il secondo e il quarto posto, segnando le distanze da Alessandro Cesarini e Eleonora Tabussi del Centro velico 3D (a cui va il Trofeo Pecorini, in quanto vincitori dell'ultima prova), risaliti al secondo posto, e dall’equipaggio tedesco Hahn Ulf e Katrin Wiese-Dohse (primo Master) vincitore del bronazo. Degli Uberti-Rogge hanno concluso quarte assolute, davanti ai tedeschi Jens Goritz e Kerstin Wichrdt.

"Siamo ormai agli ultimi colpi - dichiara un più che soddisfatto Antonello Ciabatti - ogni vittoria vale almeno triplo". 

"Il guaio è che continuiamo a divertirci, per cui continuiamo a scendere in acqua ogni volta che ne abbiamo la possibilità", aggiunge Luisa Mereu.

Bene anche gli altri equipaggi cagliaritani, con un ottimo sesto posto per Luca Marcis e Michela Piu, davanti al collaudato team Daniele Ciabatti-Paola Trois. Solo noni i campioni europei Piero Gessa e Roberto Dessy, che pagano la rottura della trozza a 50 secondi dalla quinta partenza e alcuni errori di interpretazioni del campo di regata.

Premiati i vincitori della categoria under 19, Valerio Tomassi e Eva Maria Orsolini, della Compagnia delle Vele di Roma; negli under 21, prevale una portentosa Francesca Pedde con a prua Gabriele Usai, atleti del Wcc. 

Il podio femminile premia l’indiscusso dominio di Caterina Degli Uberti e Diana Rogge che precedono le atlete Wcc Emma Costante e Clarissa Stinca, in ottima forma.

Tra i giovanissimi, si laureano campioni italiani Hobie Dragoon Giorgia Casula e Filippo Boetti del Windsurfing Club Cagliari, che hanno resistito al recupero di Leonardo Vascellari e Noa Lisci, sempre del WCC, premiati con l’argento e seguiti, al terzo posto, da Maria Giulia Trevisan e Sofia Masi del Tognazzi marine Village. 

Sul campo di regata, che non sempre ha premiato chi ha scelto il bordo verso terra, richiedendo attenzione costante e scelte rapide, condizioni di vento ottime il primo giorno, con uno scirocco teso intorno ai 16 nodi, per boline con equipaggi sempre al trapezio, e che è calato solo nel tardo pomeriggio. Il sabato, una direzione abbastanza costante del vento e un’intensità mai superiore ai 10 nodi, diminuita nel corso della giornata, hanno consentito di svolgere ben 4 prove con partenze cadenzate e qualche ripetizione per partenza anticipata di gran parte della flotta che ha indotto la giuria a esporre la bandiera nera. Grande variabilità tra coloro che hanno tagliato il traguardo al primo posto nel corso delle sette prove, a dimostrazione dell'alto livello della classe.

Impeccabile l’organizzazione del Windsurfing Club Cagliari, come sempre all’altezza di eventi largamente partecipati, con una congrua flotta di assistenza a mare e attività a terra nel migliore Hobie way of life.

“È stato un campionato avvincente e pieno di colpi di scena, con condizioni ottimali nei primi giorni, nonostante previsioni che facevano temere il peggio. Abbiamo visto regate svolgersi all’insegna del fair play e nel più puro spirito agonistico, con un’organizzazione perfetta e un comitato di giuria che è riuscito a far disputare ben 7 prove in 2 giorni. Siamo molto soddisfatti ma non sorpresi dai risultati di questo campionato, che premia l'assiduità e la competitività degli atleti del circolo, assieme ai fuoriclasse Antonello Ciabatti e Luisa Mereu”, dice il presidente del WCC Roberto Festa. 

Il prossimo appuntamento al Windsurfing Club Cagliari è per il fine settimana 9-11 giugno, con la regata nazionale Nacra 15 - European Superseries 2023.

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Il San Nicola con i suoi cinquantamila è a due passi. Ma prima per il Cagliari che difeso contro il Parma il 3-2 dell’andata e lo 0-0 al Tardini, c’è la sfida della Domus: il Bari arriva giovedì. E ancora una volta, come sempre, ci sarà da ballare. Musica e parole di Claudio Ranieri. “Il maestro Vessicchio” della band rossoblù è in splendida forma. Ha preso una squadra allo stremo, scollegata, nata male e gestita peggio, quattordicesima, che subiva il doppio dei gol a gara e ne segnava il 30 per cento in meno, e l’portata tra le prime quattro della B. Un miracolo. Un sogno che pareva impossibile e impraticabile. Il tecnico meriterebbe un monumento solo per essere partito a Parma con Obert, Kourfalidis e Luvumbo: il trio under lo scorso anno di questi tempi giocava le semifinali con la Primavera. E in Emilia, nel retourn match play off, sono rimasti in panca i pezzi da novanta Rog, Mancosu, Pavoletti e Barreca. Il Cagliari ha  resistito e prosegue a sognare. Novantasette minuti di lotta, concentrazione e forza fisica. Contro un Parma scialbo, poco incisivo, lontano parente di quello che nel primo tempo alla Domus ha dato una lezione di calcio, segnato due reti e dominato la manovra. Ma le partite durano due frazioni e queste che decideranno quale sarà la terza formazione ad andare in A con Frosinone e Genoa, hanno andata e ritorno. Per Vasquez, sottotono e svagato, e soci non sono bastati due legni, quello di Bonny è stato persino convalidato da Orsato ma la palla non è entrata e il Var ha corretto. L’arbitro di Schio ha fatto giocare anche su fallo di Dossena su Sohm: a essere onesti il rigore andava fischiato. Ma forse il Dio del calcio ha deciso di rimettere in pari i conti dopo il penalty concesso proprio al Parma nella regular season per un inesistente fallo di mano di Azzi. In sostanza il campo ha detto che i rossoblù sono pronti e con merito per l’ultimo assalto. 

E adesso, testa al Bari. La finale per andare in A dopo un solo anno dalla orribile retrocessione, da una rivoluzione della rosa e da un girone d’andata deficitario, è a portata di mano. Il Cagliari di Ranieri ha le carte fisiche, emotive e mentali per  provarci. La finale dei playoff con i pugliesi,  giovedì 8 alla Domus, ritorno domenica 11 al San Nicola, pare alla portata di Makoumbou e compagni. Ranieri imbroglierà il banco come al solito, farà un turn over scientifico, terrà conto della condizione psicofisica dei suoi e analizzerà nei dettagli le ultime due partite degli avversari con il SudTirol. È pressoché certo che scoverà dettagli impalpabili ai più. Il Bari gioca per innescare Cheddira, tiene larghi e liberi di inserirsi Morachioli ed Esposito. Ma la rete dell’1-0 che decide il match la sigla Benedetti, su tocco di Folorunsho: entrambi inseriti da Michele Mignani al 20’ dalla fine. In breve, gruppo che può permettersi di cambiare uomini e pelle. Un altro dettaglio riguarda la cerniera difensiva e la mediana. I galletti sono rimasti in dieci per l’espulsione di Ricci al 44’. In dieci Pierpaolo Bisoli non ha trovato contromosse utili ad confermare la vittoria dell’andata. Anzi, sono stati i biancorossi a infilare i bolzanini. Per Ranieri doppio alert: alla Domus si dovrà essere equilibrati nel fare la partita. E saranno da evitare gli spazi sulle fasce da e verso il centro: Cheddira, che ha beffato Radunovic in campionato nella prima sconfitta interna dell’era Liverani. Insomma, servirà una pressione logica, intelligente, meditata. Alla Domus il Bari va inchiodato, nel gioco e, soprattutto, con il risultato: per dire, il Parma ha chiuso con quasi il 70 per cento di possesso palla la semifinale casalinga ma il pareggio ha premiato il Cagliari. Infine, il pubblico. La squadra sa di avere dietro una tifoseria che pensa positivo. L’opera di Ranieri ha colmato, almeno in parte, il baratro creato dalla presidenza. Con il supporto dei sedicimila alla Domus tutto sarà più semplice. Dita incrociate.

 

 

Mario Frongia

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Mercoledì, 31 Maggio 2023 19:55

Cagliari, remuntada strepitosa!

Il regalo migliore per i 103 anni di vita. Il Cagliari nato nel 1920 a maggio brinda al proprio anniversario e per l’occasione ha battuto il Parma. Un 3-2 in rimonta, maturato in poco più di venti minuti dopo aver subito per un tempo una lezione di calcio. Ma la storia la scrive chi vince e questo gruppo capitanato dal generale Ranieri ha dimostrato di sapersi rialzare, di trovare energie e fosforo per dire un po’ a tutti,  basti pensare a Bari e SudTirol!, che per risalire in A i giochi sono tutt’altro che chiusi. Certo, c’è da giocare sabato al “Tardini”. C’è da confermare nella seconda semifinale una condizione mentale e fisica positiva, mai doma, pronta a ribattere la qualità e la padronanza della manovra dei parmigiani. “In attacco loro sono da serie A: Pecchia ne ha cinque e chiunque metta, per tecnica e movimento, non cambia” le parole oneste di Claudio Ranieri. Che, giusto per sintetizzare sul tema, ricorda il vecchio monito sugli arbitraggi “che nell’arco di una stagione tolgono e danno”. Ma poi, bacchetta il diesse degli ospiti, Mauro Pederzoli (al Cagliari negli anni di Cellino con Zola in campo, ndr): “Noi dopo il rigore molto dubbio subito in casa loro (l’impalpabile fallo di braccio di Azzi, ndr) presunto, siamo stati zitti. Avrebbe dovuto fare altrettanto”. Punto e a capo. Insomma, vittoria con un gol di scarto.

Sabato a Parma basta non perdere. Ma sarebbe folle pensare di giocarsi la finale confidando sulla rete di scarto in un catino rovente. Servirà personalità e mestiere. E chissà se sir Claudio ripartirà dall’usato sicuro. Rog e Pavoletti venivano dati in panca. “Sono partito con i giocatori più esperti ma dopo venti minuti speravo finisse il primo tempo. Avrei cambiato tutti” ha detto il tecnico. E da quei cambi è nata la remuntada con Luvumbo che ha firmato una doppietta, preziosa quanto bella. La Domus è saltata per aria dalla gioia. Anche perché il Cagliari non perdeva in casa dal 1° ottobre dell'anno scorso: 4-1 dal Venezia, seconda sconfitta di fila del gruppo guidato da Liverani. Mentre Ranieri ha subito solo  a Modena e proprio a Parma.   

La fatica mentale ancora prima di quella fisica. Il Cagliari ha sofferto le ripartenze del Parma con un atteggiamento guardingo e attendista. Koulibaly, Estevez e Bernabé sono stati dei robot, Vasquez ha tenuto alta la squadra, dietro Osorio e Del Prato al e in mezzo e sulle fasce Zanimacchia, Sohm e Benedyczak hanno mostrato gamba e idee. Al Cagliari è mancato, in una reazione blanda e impaurita, l'ultimo passaggio. Mancosu è parso sotto misura e il capocannoniere Lapadula non ha dato il solito apporto. Così come Zappa, Azzi, Altare e Rog. Nel seconod tempo Ranieri è corso ai ripari: Luvumbo e Deiola per Pavoletti e Rog. Esce Gigi Buffon, quarantacinque anni compiuti, per Chichizola. La Domus applaude e spera: all'andata Pavoletti la pareggia propria su un clamoroso errore con scivolata del portiere dei ducali. Poi ci pensa Nandez, con un Cobbaut imbarazzante, a crossare per il destro al volo di Luvumbo. Che a seguire si procura il fallo da rigore, trasformato da Lapadula. Quindi, la serpentina magistrale in area con il destro sotto l’incrocio. Il 3-2 è la giusta sintesi del match. Ma non basta. Adesso, vanno ricaricate le pile per il retourn match, tra cinque giorni in Emilia.

 

 

Mario Frongia

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Si terrà da venerdì 2 a domenica 4 giugno il “Vela Day”, l’appuntamento annuale organizzato dai club velici Yacht Club Quartu Sant'Elena e Polisportiva Mare Quartu. L'evento, aperto a tutti coloro che sono curiosi di avvicinarsi al mondo della nautica e della vela in particolare, offrirà l'opportunità di provare gratuitamente ad andare in canoa, in deriva, J24 e su windsurf Techno 293, immergendosi nell'emozionante mondo della navigazione rispettosa dell’ambiente.

 Il Vela Day si svolgerà sulla spiaggia di Sant’Andrea, con accesso da via Sorrento, e avrà orario continuato dalle 9.30 alle 14. I partecipanti potranno sperimentare gratuitamente le diverse discipline veliche, guidati da istruttori esperti con brevetto federale che li accompagneranno in un'esperienza coinvolgente.

 Si tratta di un'occasione unica per vivere da vicino l'ambiente marino, apprendere le tecniche di navigazione e scoprire le meraviglie del mare. Il Vela Day è aperto a tutti i principianti assoluti, dai 6 ai 90 anni, con l'obiettivo di promuovere la passione per questo sport e coinvolgere la comunità locale.

 Per ulteriori informazioni, si può contattare il numero 3347641686 o visitare i siti web www.yachtclubquartu.it e www.polisportivamarequartu.it

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Sì, papà Ignazio sarebbe stato contento. La settima edizione del torneo giovanile in memoria del dirigente della Corrasi è andata al meglio. Oliena, le abitudini, l’aria e i profumi dei luoghi in cui si cresce bene. Un campo di calcio, un pallone, le urla degli allenatori e le smorfie dei genitori. Il tutto a condire un luogo magico. E un appuntamento che è oramai scolpito nel tempo. Le tre serate con la gioia dei bambini hanno colto nel segno. Dai primi calci alle sfide di quelli più grandicelli. Provenienti da mezza Sardegna, con le foto nel telefonino o il poster in camera di Osimhen e Leao, Di Lorenzo e Barella, Raspadori e Di Maria, ma anche Pavoletti e Nandez, in un film di sport e inclusione voluto e coordinato da Gianfranco Zola. Nel suo paese, nel campetto che l’ha visto crescere e diventare il calciatore sardo più forte di tutti i tempi. Coppe, trofei, riconoscimenti, esempio e classe. Forte di un talento fenomenale, unito a una determinazione e a un’etica del rispetto che l’ha fatto diventare vincente con tutti e ovunque. Il Memorial nel nome del padre, che delle pallonate dei giovani era un attento osservatore, ha vinto la sua partita ancora prima che le squadre scendessero in campo. “Appassionato di calcio, dirigente della Corrasi, mio padre ci accompagnava in giro per le trasferte. Intuiva cosa c’era dietro un ragazzino. Sì, sarebbe stato un ottimo e proficuo osservatore” dice Gianfranco. Magic box, icona di calcio sopraffino e comportamenti esemplari in campo e fuori, a Napoli, Parma e Chelsea, chiusura al Cagliari, il numero 10 ha dato il calcio di inizio alla tre giorni.

Il match è iniziato in ritardo di quasi 20’: un selfie e una foto di gruppo con Zola sono ancora un bel ricordo. Hanno aperto le danze gli Juniores Under 19 di Oliena-Corrasi junior, Torres, Olbia e una selezione della Lega nazionale dilettanti-Sardegna. Il calendario ha poi visto in gioco, perché di questo si tratta, le squadre della categorie Esordienti, Pulcini, Primi calci e Piccoli amici. Gianfranco, con al fianco la moglie Franca e la mamma Giovanna, con la collaborazione del cugino Massimo Zola e di Pierluigi Rosa, collaboratore conosciuto ai tempi di Maradona e Careca, ha avuto una parola, una stretta di mano e attenzioni per tutti. Dagli allenatori ai capitani, passando per i dirigenti e le mamme, ansiose e tese nel parlare di fuorigioco e trequartista.  Insomma, quel genere di piccola grande magia che rende indimenticabili gli eventi. Le maglie, tra le oltre venti società accorse a Oliena, di Puri e forti-Nuoro, Academy Porto Rotondo, Bruno Selleri-Olbia, Orotelli, Seunis, Lupi del Goceano, Atletico Nuoro e Il Melograno-Ottana, hanno dato vita a momenti di un calcio acerbo ma leale, appassionato e combattuto, utile per crescere e sapere, se serve, soffrire. “Il senso è stato proprio questo: il confronto pulito, dove vincere non è un dettaglio ma è importante capire che per prevalere sull’avversario devi prepararti, dare tutto te stesso e giocare con la squadra. Questi concetti, che poi accompagnano sia chi arriva al professionismo, sia chi si ferma prima, da bambini si apprendono in fretta”. Gianfranco è tuttora un obiettivo, per grandi e piccini. Fresco elezione alla vicepresidenza della Lega calcio serie C. Omaggiato da un murale, molto bello e realistico, nel centro del paese a due passi dal municipio e dalla piazzetta in cui calciava per ore e ore, l’ex capitano del Cagliari ha riannodato i fili. Nel ringraziare la municipalità, la Corrasi Junior con la scuola calcio intestata al padre, la Federcalcio sarda con i comitati provinciali, ha ricordato quanto sia “importante vivere in serenità, con lo spirito giusto e il rispetto per le persone e le regole, anche questi tornei. Vivere bene lo sport - ha detto alla platea del comunale gremito come non mai - aiuta a vivere e a essere migliori nella quotidianità. Dico grazie di cuore a tutti voi”. Il Baronetto della Regina è questo. Semplice e solare. Capace di lasciare Londra, il Chelsea, la Premier e la Champions con José Mourinho in panca, per il Cagliari. Insomma, da Manchester United, Arsenal e Liverpool a Treviso, Albinoleffe e Salernitana.

Il tutto nonostante con Massimo Cellino ci fosse stata solo una stretta di mano. E lo aspettasse la serie B e nove partite al “Manconi” di Tempio per i lavori in corso al Sant’Elia. Si racconta ancora del divertente colloquio last minute tra Roman Abramovich, neo proprietario dei Blues, e il patron del Cagliari. “Mister Cellino, ci riprendiamo Zola. Quanto devo darle?”. Dalla sede di viale La Playa la risposta è secca: “Gianfranco non è in vendita, mi spiace”. Abramovich insiste: “Allora mi venda il Cagliari, quanto costa?”. Intuibili le risate compiaciute dell’allora padrone della società rossoblù. Il capitano ha preso per mano quella squadra, l’ha portata in A, ha contribuito a far esplodere David Suazo e Mauro Esposito. E anche a mandare in nazionale Antonio Langella. A 38 anni ha chiuso dopo aver firmato una salvezza per nulla scontata. Un filo verde unisce la storia dell’uomo e della sua famiglia. Ma anche le storie del campione al torneo giovanile tenutosi a Oliena. Storie sane, ricche di sacrifici, identitarie, orgoglio e passione. Sì, Ignazio Zola, ovunque sia, sarà contento.           

 

 

Mario Frongia

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Lunedì, 29 Maggio 2023 07:58

Cagliari-Venezia 2-1, il pass per il Parma

Doppietta di Lapadula e tutti a casa. Cagliari-Venezia 2-1 e il pass per la prima semifinale dei play off con il Parma, sempre in casa, è in cassaforte. Che poi contro i lagunari nella ripresa si sia visto un arretramento del baricentro e il braccino nel trovare la giocata, è un’altra storia. Fotografata dall’accelerata del Venezia, che ha anche accorciato con Pierini, e dalle numerose occasioni da gol costruite dalla squadra di Vanoli.

Il 2-1 sancisce la giusta ricompensa per la squadra di Ranieri. Ma con il Parma serve di più e meglio. Le gare vanno chiuse e non sempre ci può pensare il centravanti italo peruviano, giunto a 24 reti in stagione. A dirla tutta, il canovaccio raineriano è stato quello solito: spirito di sacrificio, motivazioni allo spasimo, solidità difensiva, rapidità e verticalizzazioni in mezzo, spinta possibilmente senza riferimenti sulle corsie esterne e poi...ci ha pensato Lapadula. Il tecnico ha imperniato su una concentrazione quasi ossessiva un gruppo spaesato e allo sbando per un intero girone d'andata. Ed è ovvio che la colpa non può essere stata tutta di Fabio Liverani. Adesso, emerge un poker di protagonisti che è la vera mano vincente di Claudio Ranieri: Alberto Dessena, Antoine Makoumbou, Nahitan Nandez e Gianluca Lapadula.

A stare cauti ce n’è abbastanza per inchiodare i parmigiani martedì alla Domus. Con Vasquez, Camara e Man autentiche bestie del Cagliari, Pecchia andrà a cercare la ripartenza palla a terra. Il primo step che vale la finale per risalire in A passa anche dalla conta di chi può e sa dare il massimo. Cagliari-Parma sarà lezione di calcio, comunque vada. Al di là del modulo, quel che daranno i rossoblù nel primo scontro diretto delle semifinali play off, fa capo alla strategia curata da Claudio Ranieri. Il tecnico ha in mano il gruppo, ne conosce limiti e pregi, sa quando alternare e variare, posizioni e qualità. Nei vari scenari, può rimescolare le carte. Sapienza, esperienza e anche quel giusto filo di buonasorte che accompagna gli audaci. Intanto, onore al merito: appena cinque mesi fa pensare di giocare per risalire in A sarebbe stato da idioti o incompetenti. O le due cose assieme. Troppo sbalestrata la squadra, vittima di ingerenze presidenziali, acquisti sbagliati, dirigenti, giocatori e tecnici nel solito calderone tra cacciate e delegittimazioni. Insomma, il plauso al tecnico è doveroso. La sfida  con andata e ritorno vede i parmigiani in vantaggio negli scontri diretti. E se Vasquez è l’asso di Pecchia, Marco Mancosu, uscito dopo 45' nel match vittorioso con il Venezia, è fondamentale per il raccordo e per la qualità tecnica. Anche Pavoletti e Rog, in panca e uno scorcio nel finale contro i veneti, potrebbero partire dal via. Si vedrà.

Ranieri pare intenzionato a confermare Deiola con Azzi, in grande spolvero nella ripresa contro Zampano e soci, che si candida. La lezione di Sir Claudio è stata applaudita a dovere. Il pubblico ha saputo fare il resto. Un successo cucinato con pragmatismo e mestiere. "Concentriamoci sul Parma ma con il Venezia non è stato facile. Chi è venuto allo stadio pensando che non avremmo sofferto sa poco di calcio o non conosce i play off. Ringrazio il pubblico, ha dato ai ragazzi una grande coesione". Insomma, piedi per terra con la testa giusta. L'anticamera dell'obiettivo: sconfiggere la squadra di Fabio Pecchia.

 

Mario Frongia

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Gli stati generali dello sport si sono ritrovati a Tempio per l’ottava Conferenza Regionale dello Sport. La sede ufficiale e l’occasione formale per la presentazione dei risultati del Piano triennale per lo sport in Sardegna e per l’elaborazione e la condivisione di proposte e suggerimenti per la predisposizione del successivo Piano.

Il Piano Triennale dello Sport è il più importante strumento di programmazione strategica con il quale la Regione svolge la propria attività nel pieno rispetto della promozione e diffusione dello Sport nel territorio, Sport quale mezzo di tutela psico-fisica e di crescita culturale e civile della società.

A fare gli onori di casa, con il Presidente regionale del Coni, Bruno Perra, l’Assessore Andrea Biancareddu.

“ Intanto sono passati quattro anni dall'ultima conferenza regionale – ha detto Biancareddu - quindi diciamo che eravamo in fase di dichiarazione programmatica. Adesso si può fare anche un bilancio consuntivo Credo che si sia creata una sinergia eccezionale tra me e il mondo dello sport. Con le Federazioni esiste un rapporto di collaborazione fantastico che ci ha permesso di superare i periodi di difficoltà. Io sono arrivato che il bilancio dello sport complessivo, seppur ragguardevole, era di 14 milioni di euro.

Quest'anno siamo arrivati ad oltre 37 milioni, quindi credo che ci sia stata da parte mia e della della Regione un'attenzione speciale. Credo senza smentita, che la Regione Sardegna sia la prima regione in Italia che una legge così ben fatta e che spende tanto per lo sport. Noi siamo per lo sport, per tutti, lo sport nelle scuole, lo sport inclusivo. Abbiamo dato 3.000 voucher perché i ragazzi potessero frequentare le palestre.”

“ Siamo sempre vicini al mondo sportivo in tutti i sensi, sia investendo in impiantistica sportiva sia stando vicino alle federazioni. Quando sono diventato assessore si finanziavano solo il calcio, la pallacanestro, il tennis, la pallavolo. Ora qualsiasi tipo di sport, qualsiasi tipo di categoria, fino a quella più bassa, riceve dei contributi che servono sempre, perché anche solo per pagarsi la luce della sede.”

 Però questa è la dimostrazione che la Regione Sardegna è attenta anche alle piccole realtà e attenta ai 200 mila tesserati che abbiamo nel mondo dello sport. E’ attento a chi pratica sport in maniera amatoriale e all'insegnamento. Questo che lasciamo da Tempio è grande messaggio che lo sport lancia. Lo sport insegna a vincere e a perdere, a cadere e rialzarsi. Ed è un insegnamento che si applica, si deve applicare anche nelle scuole e nella vita.“

“Quando abbiamo una maglietta, un paio di pantaloncini siamo tutti uguali, ha voluto sottolineare ancora Biancareddu. Abbiamo deciso di destinare i fondi della Pubblica istruzione per le famiglie meno abbienti, cioè che avevamo un Isee sotto i 15mila euro. Hanno ricevuto un voucher da 250 euro per poter frequentare le palestre. Ne abbiamo distribuito circa 3.000 e quindi questo è un grande messaggio che io voglio lanciare. Dove la Regione proprio si impegna materialmente a far sì che lo sport sia una disciplina praticata da tutti, sia inclusivo e non abbia distinzioni di censo e di ricchezza.”

La Conferenza  aveva come titolo “Lo Sport Sardo senza confini” . Un titolo che dice tutto sulla volontà del mondo sportivo di andare proprio oltre lo sport. Hanno partecipato alla kermesse i rappresentanti dello Sport in Sardegna, del mondo politico, economico e culturale isolano, gli Enti locali, il CONI, il CIP, l’Università e la Scuola, le Federazioni Sportive e gli Enti di promozione e soprattutto i veri protagonisti: gli sportivi ed i praticanti dell’attività sportiva a qualsiasi livello.

Guardando ai numeri la dotazione finanziaria complessiva negli ultimi anni è stata notevolmente incrementata.  Si è passati da una dotazione di 14 milioni e 881 mila euro nel 2018 a 30 milioni e 170 mila euro nel 2022, grazie agli stanziamenti ordinari, straordinari e a quelli relativi all’impiantistica sportiva. La dotazione 2023 è ancora maggiore delle precedenti, pari ad oltre 37 milioni di euro, con un incremento importante dei fondi per l’impiantistica.

Nel 2020 e 2021 sono stati fortemente voluti due provvedimenti normativi eccezionali per far fronte alla crisi pandemica, i Centri sporti natatori. Il primo rivolto ai Centri sportivi natatori della Sardegna, circa 30, che più di altri impianti hanno dovuto subire costi enormi. A loro favore sono stati stanziati più di 1 milione di euro nel 2020 e altrettanti nel 2021, per sostenere le spese di gestione nei mesi di chiusura durante l’emergenza epidemiologica e per garantire la ripartenza.  Il secondo intervento normativo straordinario è stato effettuato a favore delle palestre e scuole di danza della Regione. Sono stati stanziati 1 milione e mezzo, arrivati alle 449 palestre e scuole di danza per sostenere le spese di gestione nei mesi di chiusura durante l’emergenza epidemiologica.

A favore di tutte le Federazioni Sportive sono stati destinati 4 milioni e mezzo di euro, proporzionalmente al numero degli atleti tesserati, e non solo in favore delle grosse società e Federazioni, al fine di garantire la pratica di tutte le discipline sportive, anche le meno diffuse.  Nel 2019 erano stati stanziati, con la legge di stabilità, 3 milioni e 300 mila euro per la partecipazione ai campionati regionali delle società affiliate alle Federazioni con almeno 5000 atleti, nello specifico alle 4 più grandi Federazioni. Dal 2020, tale disposizione è diventata strutturale ed è stata modificata in favore di tutte le Federazioni ed Enti di promozione sportiva, per il sostegno di tutte le società, anche le più piccole della Sardegna, anche delle discipline sportive meno diffuse. Lo stanziamento è passato da 5 milioni e mezzo nel 2020, anno della pandemia, a 4 milioni e mezzo nel 2021, a 5 milioni nel 2022. Il numero di Federazioni ed Enti è leggermente diminuito in quanto alcuni Comitati non hanno accettato il contributo e le due Federazioni medici sportivi e cronometristi non hanno ASD affiliate. Il numero delle società beneficiarie è invece sempre in aumento. Per il 2023 sono stati stanziati 5 milioni e 300 mila euro, di cui è già stato liquidato ad Enti e Federazioni, più del 50%.

Altro obiettivo della precedente Conferenza era intervenire, tramite appositi stanziamenti, sul patrimonio impiantistico sportivo regionale al fine di garantire la messa a norma, la piena accessibilità e fruibilità degli impianti e spazi sportivi, anche attraverso il perseguimento di livelli ottimali di sicurezza e sostenibilità ambientale.

E’ fondamentale, è stato sottolineato più volte dall’assessore Biancareddu, mettere a disposizione dei cittadini spazi dove praticare attività sportiva, soprattutto nei territori più disagiati, carenti di strutture o con impianti non funzionali alle esigenze della popolazione. Gli stanziamenti per l’impiantistica sportiva sono stati incrementati dal milione e mezzo nel 2020, a quasi 3 milioni nel 2021, a circa 11 milioni e mezza nel 2022, tra fondi regionali e statali. Importante intervento finanziario è stato quello previsto dalla Legge Omnibus 2021 che , tramite Accordo tra Stato e Regione Sardegna, ha stanziato circa 12 milioni di euro che in parte sono già stati programmati (circa 10 milioni). I restanti verranno programmati nel 2023.

Altro progetto importante è il Progetto VISPI,  finanziato dal Fondo nazionale delle politiche giovanili, con un cofinanziamento regionale, che prevedeva la possibilità di realizzare iniziative di innovazione sociale finalizzate a prevenire e contrastare il rischio di esclusione sociale, generato o accentuato dalla pandemia, soprattutto degli adolescenti, anche mediante forme di voucher da destinare alle attività sportive, in forma di agevolazione per le fasce economicamente deboli. Nel corso dei lavori, particolarmente apprezzati gli interventi di Angelo Binaghi, presidente della Federazione nazionale Tennis, del presidente del Coni Regionale, Bruno Perra, del Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti e il Commissario del CIP-Sardegna, Simone Carrucciu.

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Sabato, 20 Maggio 2023 22:29

Venezia, ancora tu!

Quinto, alla pari con il Parma che ha però la meglio per gli scontri diretti. Il Cagliari di Claudio Ranieri ha dominato e battuto il Cosenza al “Marulla” e si appresta a ricevere il Venezia. Ai tifosi non sfugge l’acchito: in Laguna i rossoblù un anno fa sono retrocessi vergognosamente, con i padroni di casa già in B, imbottiti di Primavera, e la Salernitana che contemporaneamente si è suicidata in casa. Bastava un punticino per stare in A. Adesso, di nuovo i lagunari. Sabato prossimo alla Domus, gara secca: in caso di parità passa il Cagliari. E chi vince se la vedrà con il Parma. La corsa al terzo posto che riporta tra le migliori venti del pallone italiano dominato dal Napoli scudettato di Spalletti, vede in lizza anche Bari, SudTirol e Reggina, capace di estromettere nell’extratime il Palermo. Insomma, ci sarà da soffrire. Con la tifoseria che ha piena fiducia in Lapadula (capocannoniere con 21 reti, bottino suggestivo che riporta alle imprese di sua maestà Gigi Riva) e soci. La quarta vittoria di fila firmata Claudio Ranieri è stata la giusta ricompensa, comunque vada a finire, per quello che è stato un miracolo a tutto tondo. Il tecnico a Cosenza ha risparmiato dal via Goldaniga, Luvumbo, Makoumbou e Nandez: erano  in diffida.

Il match si è messo subito al meglio con due puntate di Pavoletti. I padroni di casa hanno risposto ma Radunovic non ha corso grandi rischi. Al gol partita di Lapadula il gruppo ha capito che si poteva salutare la Calabria da vincitori. Il centravanti italo peruviano ha poi colpito anche due legni. Insomma, 1-0 e tutti a casa. In attesa del Venezia. Un faccia a faccia per non dimenticare. La retrocessione e la pochezza del girone d’andata, innanzi tutto. Per dire, con Ranieri la media punti a partita è stata portata dall’1,22 di Liverani all’1,84. E non guasta rimarcare che il Genoa di Gilardino, in A senza passare dal via, ha una media di 1,89 punti a gara. Il tecnico di San Saba ha conquistato 35 punti, frutto di 9 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte. I gol segnati sono stati 28, 11 quelli subiti: con Liverani 22 all’attivo e 23 al passivo. La cura Ranieri è stata e rimarrà una pagina scritta in bella grafia. Gli ultimi quattro successi consecutivi riassumono - per mentalità, consolidamento e organizzazione - la bontà del lavoro fatto dal tecnico e dal gruppo. Adesso, testa e cuore al Venezia. Con la rabbia agonistica di chi, nella vita e nello sport, deve avere buona memoria.

 

 

Mario Frongia

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